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Quel maledetto treno blindato (Inglorious Bastards) di Enzo G. Castellari

Francia 1944. Cinque soldati americani se la devono vedere, nella prima parte del film, contro tutto e tutti, americani che li vogliono giustiziare per i reati che ognuno di loro ha commesso, tedeschi che li vogliono fare fuori perché nemici americani. Mentre nella seconda parte, scambiati per degli altri americani, che loro hanno ucciso perché indossavano uniformi tedesche, parteciperanno alla missione folle di recuperare da un treno blindato delle SS il giroscopio di un razzo V2; il tutto i cinque lo fanno pur di arrivare nella vicina e neutrale Svizzera.
Azione ben diretta, personaggi tagliati con l’accetta che più stereotipati non si può: il fifone (Jackie Basehart), il nero (Fred Williamson), il mariuolo di origini italiane (Michael Pergolani) che ha sempre tutto a portata di mano, un tenente (Bo Svenson) deciso, diplomatico, di buon cuore, pronto a donare la sua vita, che si ritrova tra quei fuorilegge e disertori per aver disobbedito all’ordine di fare fuoco su dei civili, e l’attaccabrighe razzista (Peter Hooten), il personaggio più negativo senza dubbio eppure l’unico che alla fine si salverà, forse grazie all’amore per la partigiana francese Nicole (Debra Berger).
Quel maledetto treno blindato è un film esagerato di avventura, commedia e guerra, in cui le situazioni si fanno spesso assurde e tutto assume un atteggiamento scanzonato. Si avverte anche una critica alla guerra in quanto nella pellicola non si dà importanza all’uniforme: le numerose morti in questo film sono uguali da una parte e dall’altra, non c’è partecipazione per l’uno o per l’altro fronte nonostante i personaggi protagonisti siano americani. Fatto sta che le divise dei soldati vengono spesso invertite, quindi ci sono americani con l’uniforme tedesca, e presumibilmente soldati tedeschi vestiti da soldati americani. È chiaro che anche in questa critica c’è dell’ironia, ironia che non scade mai nel volgare o nel banale, fatta di battute genuine e di situazioni oltre il limite della logica e della confusione. Nel film, in cui si parlano quattro lingue (italiano, inglese, francese e tedesco), hanno lavorato cinque sceneggiatori: Franco Continenza, Sergio Grieco, Franco Marotta, Romano Migliorini, Laura Toscano.
Diretto con mano esperta dal grande artigiano del cinema Enzo G. Castellari, che nel film compare nel cameo di un ufficiale tedesco, Quel maledetto treno blindato (che inizialmente doveva chiamarsi Bastardi senza gloria, titolo usato poi -Inglorious Bastards - per la distribuzione negli USA) non è certamente il film più riuscito del regista ma è l’ideale per una serata cazzona tra amici con birre a volontà e commenti ad alta voce.
Dopo questo film, Castellari gira Il cacciatore di squali.
!!!EXTRA!!!
Frasi celebri:
#1#
Un soldato: -Senti chi parla di bastardi, un negro di merda più nero dello stronzo di un tedesco-
Canfield (il nero protagonista): -Io sto qui perché ho strangolato uno che parlava come te. Se adesso faccio il bis non mi fucilano due volte-
#2#
Nick (l'italoamericano dalla mano lesta): -Ok, le solution allora sono due: ci facciamo ammazzare dai nostri o da quelli là-


Fotografia – Giovanni Bergamini
Costumi – Ugo Pericoli
Architetti-scenografi – Pier Luigi Basile, Aurelio Crugnola
Stunt coordinator – Rocco Lerro
Effetti speciali – Gino De Rossi
Montaggio – Gianfranco Amicucci
Musiche – Francesco De Masi

11 commenti

Luciano ha detto...

Lo vidi molti anni fa in TV (se non ricordo male). Ci credi se ti dico che ricordo solo poche immagini e poi tante scene caotiche? Probabilmente non rimasi molto colpito. Dovrei rivederlo.

Roberto Junior Fusco ha detto...

È la stessa impressione che ha dato a me. Un film caotico, goliardico, cazzone, non impegnativo. L'ideale per un film di Tarantino, effettivamente...

Anonimo ha detto...

Devo riuscire a vedere l'originale prima che arrivi il remake. Tanto se la realizzazione del remake di Tarantino continua con questo ritmo ho tempo :-P

Ciao,
Lore

Zonekiller ha detto...

ce l'ho, ma non l'ho mai visto...non è che leggendo la recensione mi sia venuta poi un gran voglia...complimenti, anche per la scelta di titoli

FiliÞþØ ha detto...

mah...ultimamente la mia stima nei confronti di tarantino è calata.
Realizzerà un'opera citazionista come al solito e tutti saranno pronti a gridare alla genialata...

Nel frattempo mi godo l'originale...

Roberto Junior Fusco ha detto...

Lorenzo, una visione il film di Castellari se la merita.
Zonekiller, guarda, non è un capolavoro du quelli che dici ma quant'è bello. Però non è neanche da buttare nel cesso.
Filippo, per me Tarantino ha finito di stupire con Pulp Fiction. Jackie Brown pure pure si salva, ma Kill Bill e Death Proof sono da buttare nel cesso.
Quando scriveva con Roger Avary c'era più spessore, più sotto tracce.
Quindi sì: godiamoci l'originale. Quello sì che sul mulo si trova.

Anonimo ha detto...

non conoscevo questo film...me lo andrò a vedere!
Intanto....che ne dici di uno scambio links fra i nostri blogs?
Ciao a presto!

Anonimo ha detto...

comunque....ci piacciono gli stessi film, la stessa musica e gli stessi libri! anche se ne aggiungerei anche molti altri...ma sono sicura che avevi finito lo spazio!
A presto!

Anonimo ha detto...

ti ho aggiunto anch'io! un abbraccio e a presto!

DAIDE ha detto...

Bel film lo visto ieri sera.Trama un pochettino confusa, ma tra dialoghi veramente efficaci, e una tenuta visiva che solo castellari io gli do un bel 8.a

Roberto Junior Fusco ha detto...

Caotico, casciarone, non so se arrivo ad un otto ma mi ci avvicino comunque.