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Piranha ieri e oggi

La differenza più importante tra il Piranha di Alexandre Aja e quello originale di Joe Dante è una e riguarda la causa che scatena gli animali. Nel film di Dante non c'è una causa naturale all'origine, è l'uomo civilizzato e allo stesso tempo imbarbarito a creare in laboratorio i piranhas a scopo bellico. Saranno i militari stessi a mettere i bastoni tra le ruote a Paul (Bradford Dillman) e Maggie (Heather Menzies-Urich), i due protagonisti, i quali scoperto il fatto cercheranno di impedire che i pesci arrivino a far danni. E qui entra in gioco la famiglia perché i piranhas si dirigono verso una colonia di bimbi tra i quali c'è Suzie (Shannon Collins), la figlia di Paul. La famiglia, e i pericoli che essa corre, ritorna anche nel film di Aja. Jake (Steven R. McQueen) disubbidendo alla madre sceriffo (Elisabeth Shue) non fa da babysitter ai fratellini Zane (Sage Ryan) e Laura (Brooklynn Proulx) i quali per questo motivo si ritroveranno presto minacciati dai pesci assassini. Nel film di Dante però il lieto fine vine messo in dubbio: Paul, ubriacone dal cuore d'oro finirà ad interpretare il ruolo di eroe che si immola altruisticamente per salvare non solo la figlia ma tutto il gruppo di giovani bagnanti. Nel remake sin da subito si ha l'impressione che la famiglia sia destinata a riabbracciarsi, manca quel pessimismo che nel film di Dante era invece un aspetto essenziale. L'uomo, nella pellicola prodotta da Roger Corman, ha molte più responsabilità non solo perchè è lui a creare i piranhas (tra i dottori responsabili c'è anche Barbara Steele): quello che più sconcerta è che non fa nulla per porvi rimedio, anzi al contrario fa di tutto per nascondere le prove facendo imprigionare Paul e Maggie e corrompendo il giostraio Buck Gardner (Dick Miller). Il personaggio interpretato dalla Shue invece è l'incorruttibile barlume di speranza, il potere che non abusa di se stesso e che prova a far funzionare le cose. Insomma, tolto il nichilismo resta la tranquillità dello spettacolo puro spazzato via solamente da quel colpo di coda finale.

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