Alta Tensione di Alexandre Aja
Marie e Alexia in un viaggio rivelatore, prevedibile, col senno di poi, anche (se non soprattutto) attraverso la canzone dei Ricchi e Poveri "Sarà perché ti amo". Un serial killer le perseguita uccidendo chiunque finisce accidentalmente nella loro vita, sulla loro strada, mettendosi tra di loro. Un pazzo che ha le fattezze dell'attore Philippe Nahon. Lo vediamo in faccia presto, la storia e la suspence prende così una strada che ricorda altre cacce spietate dove non conta scoprire l'assassino ma gridare al protagonista cose come -Scappa- o -Non andare da quella parte-, fino a quando un finale non ribalta tutto a meno che non abbiate dato alla canzone dei ReP il giusto significato.
Alta tensione è un bagno di sangue orchestrato dal sempre validissimo Giannetto De Rossi, uno che con Lucio Fulci ha creato autentici capolavori del makeup. A dirigere (è il suo secondo lungometraggio) il francese Alexandre Aja. Un film che ha fatto gridare, con cautela e scaramanzia, al miracolo di una rinascita.
Alta tensione è un buon prodotto, sicuramente uno dei migliori thriller visti dalle nostre parti ultimamente, sporco, crudele, ironico e adrenalinico, con tutti gli ingredienti per catturare l'attenzione messi nel posto giusto da chi, come Luc Besson (uno dei produttori), conosce il fatto suo.
2 commenti
Per me è veramente un grande film horror. Senza considerare tutte le citazioni cinefile sparse qui e lì, oltre alle corse in auto antitetiche sulle note dei Ricchi e poveri prima e dei Muse dopo.
Ale55andra
Molto buono l'uso delle musiche, non c'è che dire.
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