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Morto Aldo Giuffré

Se penso ad Aldo Giuffré mi vengono in mente due film.
Ne Il medico dei pazzi di Mario Mattoli è Ciccillo lo scapestrato che fa passare la Pensione Stella, dove abita, per un manicomio a suo zio Felice, interpretato dal principe Totò. Un cast eccellente. Ugo D'Alessio, Pupella Maggio, l'aquilana Maria Pia Casilio, il solito Mario Castellani, Nerio Bernardi, Carlo Ninchi.
Anni dopo con Sergio Leone gira Il buono, il brutto, il cattivo dove interpreta un capitano nordista alcolizzato deciso a far saltare un ponte. Lo aiuteranno Eastwood e Wallach.
Ecco, per me Aldo Giuffré è in questi due film che mette in risalto le sue doti d'attore comico e drammatico.

La sua voce inconfondibile (fu lui ad annunciare giovanissimo dai microfoni radiofonici della RAI la fine della seconda guerra mondiale) divenne per uno scherzo del destino ancora più riconoscibile dopo che subì un intervento alla gola negli anni '80. La sua intensa attività a tutto tondo, tra cinema, teatro (insieme al fratello Carlo aveva fondato una compagnia teatrale) e televisione ne risente. Tra particine più o meno importanti in film come Mortacci, Scugnizzi e La Repubblica di San Gennaro, Giuffré ci regala l'ultima perla recitando alcune divertenti e sboccate poesie napoletane nella raccolta L'inferno della poesia napoletana.

Link: Il dolore di Carlo Giuffré: è morta la mia metà (repubblica.it).

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