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Bravissimo di Luigi Filippo D'Amico

Gigetto (Giancarlo Zarfati) è un bambino figlio di galeotto che nessuno vuole, finché non se ne scoprono le eccellenti qualità canore, e allora tutti a volerlo per sé. Il professore di musica, non di ruolo, Ubaldo Impallato (Alberto Sordi) lo lancia ed ecco che tutti i parenti che prima lo avevano rifiutato si presentano per reclamarlo mettendo i bastoni tra le ruote al professore, con lo scopo di sfruttarlo a loro volta. Due tipologie di mostri sono qui rappresentate. C'è il piccolo mostro di bravura del ragazzino, e la schiera di sfruttatori insensibile alla sua età, interessata solo a trarne profitto, che va a riprenderselo quando gioca a pallone per strada, che scalpita quando fugge (perché sarà piccolo ma mica scemo). Impallato, nonostante tutto tra i tanti personaggi negativi è quello più umano. Agisce così perché nella vita ha preso solo calci, si è visto sbattere in faccia numerose porte, collezionando numerosi no grazie. È l'unico che si occupa del bambino, anche se inizialmente per liberarsene. Gigetto è per lui una manna dal cielo, la (secondo lui) giusta ricompensa dopo anni di anonimato e stenti. Ma, come direbbe qualcuno, il Signore dà, il Signore toglie. Il cinico sfruttamento del giovanissimo finisce presto e in maniera imprevista e tutto torna ad una normalità in cui al professore danno la tanto agognata, e forse meritata, cattedra di ruolo come maestro di musica, mentre Gigetto torna con il padre uscito finalmente di galera. Ma le soprese che Gigetto ha tenute nascoste non sono ancora finite...

Bravissimo, scritto (insieme a Age e Scarpelli) e diretto da Luigi Filippo D'Amico, è un discreto campionario di italianità, con un Alberto Sordi in forma splendida, capace di dare al suo personaggio le giuste sfumature, lo spessore necessario per renderlo umano, vero, credibile. Una commedia amara in grado di mettere in risalto le bassezze del nostro paese.

Fotografia - Marco Scarpelli
Scenografie - Franco Lolli
Costumi - Orietta Nasalli-Rocca
Assistente alla regia - Folco Quilici
Montaggio - Mario Serandrei
Musiche - Armando Trovajoli, Angelo Francesco Lavagnino

2 commenti

Zonekiller ha detto...

non lo conosco proprio...che cinema quello italiano! quante perle nascoste...

Roberto Junior Fusco ha detto...

L'ho beccato su SKY CINEMA ITALIA il giorno stesso del post.