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Il nido del ragno di Gianfranco Giagni

Forse è vero. Può capitare che negli horror alcune lacune di sceneggiatura, volute o meno, possano migliorare il risultato aumentando il senso del mistero. Il nido del ragno ci sembra appartenere a questa categoria funambolica.

Una setta millenaria, raggira, confonde, spaventa, un giovane professore di religioni antiche (Roland Wybenga) giunto a Budapest per rintracciare un anziano collega scomparso. Tra strade completamente deserte in pieno giorno, comportamenti strani delle persone con le quali fa conoscenza, e l'impressione - sempre più forte - che chiunque, soprattutto sconosciuti, lo tenga sotto controllo, Alan Whitmore si trova sempre più intrappolato nella rete che i Tessitori gli cuciono intorno. Le persone che lo mettono in guardia muoiono; quelle che gli sono più vicine, di cui si dovrebbe fidare (com'è naturale che accada in un horror) scopriamo presto che fanno parte della setta: la donna con la quale fa l'amore (Paola Rinaldi) come il poliziotto che gli ha imposto di non allontanarsi dalla città.

Attratto già ne Il delitto del diavolo dai raggiri magici, Tonino Cervi (qui produttore e sceneggiatore) affida la regia di questo film all'esordiente sul grande schermo Gianfranco Giagni. Innumerevoli le citazioni a Mario Bava, maestro nel camuffare sceneggiature spesso approssimative in grandi film: dai colori dei riflettori, al carrello usato per far muovere "la mostra", fino ad arrivare alla palla che rimbalza, segnale che per la persona in scena sta per finire male. Evidente la citazione, visto anche il tema trattato, a Suspiria nella scena della morte della giovane cameriera dell'albergo dove alloggia Whitmore. Naturalmente si citano anche successi stranieri come i due Alien di Scott e Cameron.

Buoni gli effetti stop motion curati da Sergio Stivaletti tant'è che hanno ricevuto il consenso tecnico di sua maestà nel settore Ray Harryhausen. Assolutamente da incornicare, e da prendere con le pinze, la delirante parte finale. Tutto sommato da riscoprire.

Soggetto - Tonino Cervi
Sceneggiatura - Tonino Cervi, Roccardo Aragno, Cesare Frugoni, Gianfranco Manfredi
Fotografia - Sebastiano Celeste
Scenografie - Stefano Maria Ortolani
Costumi - Nicoletta Ercole
Makeup - Renato Francola
Effetti Speciali -
Barbara Morosetti
Montaggio - Sergio Montanari
Musiche - Franco Piersanti

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