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Halloween di John Carpenter

Il Male in persona scappa dal manicomio, torna nella sua città natale, nello stesso giorno di Halloween in cui da bambino anni prima aveva ucciso la sorella, e inizia a perseguitare una babysitter uccidendo, per arrivare a lei, i suoi amici Annie (Nancy Loomis), Lynda (PJ Soles) e Bob (John Michael Graham).
Michael Myers è il Male e per diversi motivi. Non prova sentimenti, uccidere è il suo modo di esprimersi, non parla da quindici anni, da quella notte in cui la furia omicida che aveva dentro è esplosa, perché nel suo caso non servono le parole. Non ha un volto, ma una maschera senza lineamenti definiti. È imprevedibile persino per chi lo conosce bene come il dottor Loomis. È un segugio che segue la preda prediletta apparendo e scomparendo velocemente come un fantasma, mandandola sul chi va là, in paranoia. Nella città di Haddonfield ruba, gira come se niente fosse a piedi e in automobile (come abbia imparato a guidare resta un mistero) senza dare nell'occhio, indisturbato, libero, finalmente libero dietro la sua maschera di Halloween. Libero di uccidere per diletto ma da vero professionista, potrebbe colpire in qualsiasi momento eppure sceglie sempre la notte. Può sbrigarsela in pochi secondi, oppure giocare con la preda sadicamente camuffandosi o inseguendola. Michael Myers è il Male riconosciuto da tutti, quella malvagità dai diversi nomi ma dallo stesso concetto. I bambini lo chiamano Uomo Nero, Ombra della Strega. Il Male che rappresenta è immortale (a nulla valgono ferri da uncinetto, coltelli, proiettili) e lascia traccia di sé nei luoghi che ha visitato.
Che Michael Myers sia il Male in persona lo capiamo dalle prime due scene. Nella prima, durante la notte di Halloween, da piccolo uccide in casa la sorella adolescente, ancora mezza nuda per aver amoreggiato con il suo ragazzo appena andato via. Nella seconda scena, notturna un'altra volta ma con l'aggiunta di pioggia, mentre è in auto con una dottoressa, il dottor Sam Loomis (Donald Pleasence) parla di qualcuno, un pazzo, che da quindici anni non proferisce parola. Dalla didascalia del prologo e da quella che apre questa seconda scena sappiamo che sono passati esattamente quei quindici anni menzionati dal medico. Una volta giunti in un ospedale, dove i due si sono recati per prelevare quel qualcuno che non parla mai, si accorgono che i cancelli sono aperti (un gruppo di persone che ricorda in qualche modo gli zombies del primo George A. Romero si aggira da quelle parti), segno che qualcuno è scappato. Quel qualcuno è, guarda caso, proprio la persona di cui parlava Loomis da trasportare in tribunale per il processo a suo carico. Mentre Loomis vede cosa è successo al cancello, la dottoressa, sempre al volante, viene aggredita da un uomo che la sbatte fuori dall'auto dopo di che si mette alla guida e scappa via. Michael Myers è una persona che ha passato questi quindici anni studiando quel momento, aspettandolo con disumana pazienza, fissando il vuoto con impassibilità. E farà sempre così: di giorno, indisturbato e pazientemente, studia il piano e osserva le sue future vittime (che potrebbe anche uccidere nella città sempre semideserta), di notte passa ai fatti e le fa fuori.


Da queste parti prima o poi si doveva parlare di John Carpenter, uno degli autori più grandi degli ultimi trent'anni. Con Halloween la notte delle streghe (in originale semplicemente Halloween) realizza una pellicola campione di incassi senza precedenti per un film indipendente a basso budget, per un horror che preferisce suggerire l'orrore piuttosto che mostrarlo. Lui e la produttrice Debra Hill scrivono il copione inserendo le situazioni secondo loro più spaventose in un ambiente sicuro come quello della provincia americana. La paura più evidente, vera e propria paranoia tipicamente americana, è la sensazione di essere seguiti da qualcosa di sconosciuto e minaccioso. Nel film diventa certezza piuttosto presto, a prenderne consapevolezza Laurie (Jamie Lee Curtis) la babysitter di Tommy (Brian Andrews) single e ancora vergine. Che a farlo siano alieni, comunisti russi o estremisti islamici, gli Stati Uniti d'America da più di cinquanta anni sono convinti di essere spiati, seguiti, osservati, minacciati. Il duo Carpenter-Hill pensa che se mai ci può essere una minaccia interna questa non può che nascere direttamente sul posto. L'idea che il nemico nasca e si formi fuori per poi entrare (quasi sempre "clandestinamente") poteva funzionare per la fantascienza, nella realtà non è credibile: troppo complicato. La minaccia (antiamericana?) nasce direttamente in America da genitori americani.
#3
Michael Myers (con la maschera) - Nick Castle
Lindsey (in Italia Lucy) (bambina amica di Tommy) - Kyle Richards
#4
Fotografia - Dean Cundey
Scenografie - Tommy Lee Wallace
Montaggio - Tommy Lee Wallace, Charles Bornstein
Musiche - John Carpenter
!!!EXTRA!!!
Curiosità:
#5
-Girato in 20 giorni
-Donald Pleasence lavorò soltanto 5 giorni
-Sia Christopher Lee che Peter Cushing rifiutarono il ruolo poi affidato a Donald Pleasence
-Film debutto sul grande schermo per Jamie Lee Curtis
-Il nome di Sam Loomis è un omaggio al personaggio del fidanzato di Janet Leigh (mamma nella vita di Jamie Lee Curtis) in Psycho
-Il nome di Michael Myers è un omaggio al distributore inglese del precedente film di John Carpenter, Distretto 13 le brigate della morte
-Nella scelta della maschera che avrebbe indossato Michael Myers fu scartata quella del pagliaccio Emmett Kelly
-La maschera di Michael Myers è una lavorazione di quella di William Shatner (il Capitano Kirk di Star Trek)
-John Carpenter compose la colonna sonora in soli 3 giorni
-La prima del film si fece a Kansas City

2 commenti

soloparolesparse ha detto...

A questo punto non posso che ricordare il video di Marta che preparammo come omaggio proprio per Halloween di carpenter...
http://www.videomarta.com/john-carpenters-halloween/

Anonimo ha detto...

Straordinario capolavoro del genere horror, ma anche in generale direi. Michael Mayers è uno dei quei personaggi cinematografici che ti rimangono impressi a vita.
Ale55andra