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Night of the Ghouls di Edward D. Wood Junior

Meno male che il mondo non somiglia per niente a come lo immaginava Edward D. Wood Junior in Night of the Ghouls altrimenti una originale e sconosciuta forza irrazionale prenderebbe subito e sempre il sopravvento. Discutere se questo era nelle sue intenzioni può essere un dibattito interessante, dividerci, per esempio, tra chi crede che non era proprio capace e chi invece sostiene che il suo è il classico esempio di artista incompreso, che in verità esiste un suo specifico linguaggio e addirittura una sua poetica. Forse la verità, come di solito accade, sta nel mezzo. Ed Wood aveva una poetica ma non riusciva a metterla in pratica, a renderla efficace nel modo giusto, forse per mancanza di soldi, forse per mancanza di vero talento.
In Night of the Ghouls narra la storia di un posto maledetto (la vecchia casa sul Lago Willow), e temuto da tutti, in cui anni prima furono condotti degli esperimenti per fabbricare mostri. In questo posto opera adesso un professionista della truffa il quale inscena, grazie alla complicità di vari attori, il ritorno in vita di alcune persone decedute tempo prima, dietro compenso della (sciocca, disperata) persona che ne fa richiesta.


Ad indagare sul caso giunge un tenente di polizia esperto di soprannaturale affiancato da un collega giovane e spaventato. Ma ecco che a questa truffa si aggiunge un altro elemento: un vero fantasma che si aggira tormentato, e tormentando, da quelle parti. Chiaramente tutto finirà bene, i buoni vinceranno con l'aiuto dei rinforzi, il cattivo Dr. Acula e i suoi complici verranno smascherati e sottoposti alla giustizia dei fantasmi rancorosi.
Il tenente Bradford e Kelton sono i classici buoni nonostante la differenza di carattere e di stile di vita. Il tenente vestirà per tutto il tempo un abito elegante, stava andando all'Opera prima che gli affidassero l'incarico, mentre Kelton è la classica giovane leva che deve ancora farsi le ossa.
È chiara l'intenzione di Edward D. Wood Junior di voler giocare sul confine tra falsa e vera manifestazione extrasensoriale. Questo spaesamento abbraccia, come ogni horror che si rispetti, territori e aspetti del film allo scopo di rendere il tutto in un certo assurdo e allo stesso tempo credibile. Spazio e tempo si modificano, la logica viene accantonata, il mondo inizia a seguire regole nuove dettate da un dio che più che creare una storia desidera suscitare delle emozioni anche a costo di rinunciare alla minima logica che deve esserci per rendere credibile un horror. Ed Wood (era un pioniere? Era uno scarso?) lavorava, a modo suo, come poteva, per ottenere questo: emozioni.

Attori:

Narratore/Leader dei morti - Criswell
Tenente Bradford - Duke Moore
Kelton - Paul Marco
Lobo - Tor Johnson
Dr. Acula - Kenne Duncan
Il fantasma bianco - Valda Hansen
Il fantasma nero - Jeannie Stevens

Sceneggiatura - Edward D. Wood Junior
Fotografia - William C. Thompson
Scenografie - Kathy Wood
Montaggio - Edward D. Wood Junior
Musiche - Gordon Zahler (supervisore)

1 commento

Anonimo ha detto...

good start