Shivers (Il demone sotto la pelle) di David Cronenberg
Un parassita contagia gli abitanti di un residence di lusso scatenando i loro istinti sessuali.
Con Il demone sotto la pelle (Shivers) il canadese David Cronenberg crea una miscela che associa insieme, e in maniera del tutto inedita, le più attuali paure dell’epoca.
Hobbes, inventore del parassita che nei suoi buoni propositi dovrebbe svolgere le funzioni di un organo umano malato, è il classico scienziato pazzo genialoide visto in tanti classici. Quello che scatena è una situazione che è il contrario degli assedi zombeschi romeriani.
Qui il pericolo viene dall’interno: innanzitutto dall’interno del corpo di certi individui “colpevoli” di aver avuto dei rapporti sessuali con la stessa ragazza che ha dentro di sé il parassita perché usata da Hobbes come cavia per i suoi esperimenti. Il contagio si dilagherà all’interno del complesso residenziale sempre di più finché una volta satollo non si libererà per dilagarsi anche fuori, nel mondo esterno già malato e corrotto di suo.
Il complesso residenziale denominato L’Arca di Noè (in originale si chiama Starline Island) è un luogo asettico, autosufficiente, dove non esiste violenza (il guardiano ha in dotazione una pistola che non ha mai estratto dal fodero), il luogo ideale dove crescere in tutta sicurezza i propri figli, si respira aria buona, dove tutto è pensato per fuggire allo stress, al caos del mondo moderno.
In questo luogo abitato da persone per bene, benestanti se non ricche, si sviluppa un parassita che risveglia i loro istinti sessuali più primitivi, brutali e segreti portandoli alla luce. In questo clima, che non può non far pensare all'AIDS, nessuno sarà risparmiato: giovani, vecchi, bambini, belli e brutti. Cronenberg mostra atteggiamenti incestuosi, omosessuali, vecchi assatanati, bambine sessualmente attive, bambini al guinzaglio. Senza più freni inibitori cade così la maschera che aveva nascosto simili fantasie mettendo a nudo l’ipocrisia borghese benpensante.
Al medico Roger St Luc (Paul Hampton) il compito del buono che lotta, invano, fino all’ultimo secondo. Ma tutto è inutile: la razza umana, o meglio, l’uomo civilizzato merita l’imbarbarimento, un ritorno al passato per rinascere, forse, un giorno migliore. Per adesso incassa i colpi di questo film.
Con Il demone sotto la pelle (Shivers) il canadese David Cronenberg crea una miscela che associa insieme, e in maniera del tutto inedita, le più attuali paure dell’epoca.
Hobbes, inventore del parassita che nei suoi buoni propositi dovrebbe svolgere le funzioni di un organo umano malato, è il classico scienziato pazzo genialoide visto in tanti classici. Quello che scatena è una situazione che è il contrario degli assedi zombeschi romeriani.
Qui il pericolo viene dall’interno: innanzitutto dall’interno del corpo di certi individui “colpevoli” di aver avuto dei rapporti sessuali con la stessa ragazza che ha dentro di sé il parassita perché usata da Hobbes come cavia per i suoi esperimenti. Il contagio si dilagherà all’interno del complesso residenziale sempre di più finché una volta satollo non si libererà per dilagarsi anche fuori, nel mondo esterno già malato e corrotto di suo.
Il complesso residenziale denominato L’Arca di Noè (in originale si chiama Starline Island) è un luogo asettico, autosufficiente, dove non esiste violenza (il guardiano ha in dotazione una pistola che non ha mai estratto dal fodero), il luogo ideale dove crescere in tutta sicurezza i propri figli, si respira aria buona, dove tutto è pensato per fuggire allo stress, al caos del mondo moderno.
In questo luogo abitato da persone per bene, benestanti se non ricche, si sviluppa un parassita che risveglia i loro istinti sessuali più primitivi, brutali e segreti portandoli alla luce. In questo clima, che non può non far pensare all'AIDS, nessuno sarà risparmiato: giovani, vecchi, bambini, belli e brutti. Cronenberg mostra atteggiamenti incestuosi, omosessuali, vecchi assatanati, bambine sessualmente attive, bambini al guinzaglio. Senza più freni inibitori cade così la maschera che aveva nascosto simili fantasie mettendo a nudo l’ipocrisia borghese benpensante.
Al medico Roger St Luc (Paul Hampton) il compito del buono che lotta, invano, fino all’ultimo secondo. Ma tutto è inutile: la razza umana, o meglio, l’uomo civilizzato merita l’imbarbarimento, un ritorno al passato per rinascere, forse, un giorno migliore. Per adesso incassa i colpi di questo film.
Personaggi e interpreti:
Merrick – Ronald Mlodzik
Nick Tudor – Allan Kolman
Janine Tudor – Susan Petrie
Betts – Barbara Steele
Kresimer Sviben – Vasta Vrana
Brenda Sviben – Silvie Debois
Annabelle – Cathy Graham
Emil Hobbes – Fred Doederlein
Rollo Linsky – Joe Silver
Prodotto da Ivan Reitman
Sceneggiatura – David Cronenberg
Fotografia – Robert Saad
Scenografie – Erla Gliserman
Montaggio – Patrick Dodd
3 commenti
Bello bello bello!!! Grandissimo Cronenberg!!
Ale55andra
Un film fantastico di un regista che non perde colpi.
Ale55andra, bello sì. Cronenberg è immenso.
Luciano, assolutamente! Non ne perde neanche uno. Incredibile.
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