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School of Rock di Richard Linklater

Prima di Bad News Bears, Richard Linklater aveva già trattato il tema dell’educazione dei ragazzi da parte di adulti discutibili. E non tanto per quello che insegnano ma per come lo insegnano. Il coach Buttermaker (Billy Bob Thornton) oltre ad insegnare il baseball a una squadra di piccoli sfigati, che gioca peggio di un cieco alla pentolaccia, gli spiega come mentire ai genitori, li sfrutta per disinfestare gli appartamenti da bestiacce varie.
Qui c’è Dewey (Jack Black) un metallaro sulla trentina, senza un lavoro, senza più la band che lo ha mollato per partecipare ad un torneo musicale, che, messo alla strette e cogliendo al volo una particolare circostanza, finge di essere il suo coinquilino Ned e si improvvisa maestro supplente in una scuola elementare di lusso gestita da una stressatissima preside (Joan Cusack).
Dewey e Ned sono due facce della stessa medaglia: il primo è quello che non molla, che ha ancora la forza di urlare con la musica il proprio disagio; Ned (Mike White, autore anche della sceneggiatura) invece ha abbandonato da tempo la strada della ribellione per omologarsi al resto. Per non vedersi cacciato di casa da Ned e dalla sua opprimente fidanzata Patty (Sarah Silverman) e continuare ad inseguire il suo sogno di fare la rock star, Dewey mette in scena una bugia ai danni di una classe multietnica di bimbi prodigio. Fino a quando non arriva la classica crisi di coscienza parallela all’altro classico e inevitabile smascheramento per colpa di chi, come abbiamo già detto, si è omologato alla massa. Due elementi, crisi di coscienza e smascheramento, indissolubilmente legati l’uno all’altro.
Dewey orchestra il suo spettacolo bugiardo (anche se è fin troppo evidente la sua estraneità in fatto di insegnamento) e manipolatore per arrivare ad esibirsi allo stesso torneo musicale dove partecipa la sua ex band. Interessante, se vogliamo, è che all’inizio esorta i ragazzi a non combattere perché in questa vita è più probabile il fallimento che la vittoria (vedi frasi celebri #2). Poi sappiamo come andrà a finire. Il percorso del personaggio di Dewey, e non solo come maestro elementare, è quindi pressappoco così: disilluso, manipolatore, ipocrita, pentito, e alla fine…beh, guardatevi il film.
Manipolatore, sfruttatore delle risorse altrui per vocazione, Dewey approfitta di Ned da anni vivendo a sue spese in un appartamento che condividono. Per lui è normale vivere così. Si conoscono da anni eppure Dewey non sa scrivere il suo cognome quando ne prende il posto. Questo dice parecchio. Forse.
Come in Tenacious D e il destino del rock, School of rock racconta di falliti metallari irriducibili che non smettono di rockeggiare neanche quando incombono, oltre all’insuccesso, anche la ciccia, l’età avanzata, i capelli che cadono o che diventano bianchi.

A sinistra Mike White a destra Jack Black. Quello al centro non so chi sia.


I ragazzi della band:
Summer (Miranda Cosgrove) la factotum, Freddy (Kivin Clark) il batterista, Zack (Joey Gaydos Jr.) il chitarrista, Lawrence (Robert Tsai) il tastierista, Katie (Rebecca Brown) la bassista.
Billy (Brian Falduto) il costumista. Tomika (Maryam Hassan), Alicia (Aleisha Allen) e Marta (Caitlin Hale) le tre coriste. Gordon (Zachary Infante) effetti luce. Michelle (Jordan-Claire Green) curatrice immagine.

Fotografia – Rogier Stoffers
Scenografie – Jeremy Conway, Adam Scher
Costumi – Karen Patch
Montaggio – Sandra Adair

Frasi celebri:
#1
Dewey: -Ciccio, io servo la società con il mio rock, ok? Combatto in prima linea per liberare il popolo con la mia musica. Il rock non è una passeggiata signora.
Patty: -Non c’è niente da fare, è inutile. Di pure al tuo amico che se non porta l’affitto entro la fine della settimana lo caccio via.
Ned: -Dewey, io non la pago la tua quota d’affitto, quindi, non lo so, potresti vendere una tua chitarra ad esempio.
Dewey: -Cosa? Tu diresti a Picasso di vendere una sua chitarra?
Patty: -Oh mio dio. È un idiota. (esca dalla stanza)
Dewey: -Ciccio, io mi approfitto di te da anni e non è mai stato un problema fino al suo arrivo: scarichiamola bello.
Ned: -Sì ma ho paura che se non paghi è lei che scarica me: si è stufata.
#2
Dewey (alla classe): -Vuoi che ti insegni qualcosa? Vuoi imparare qualcosa? Va bene. Ecco una lezione utile a tutti: mollate. Rinunciate. Perché tanto in questa vita non si vince. Sì, provateci però alla fine perderete più che alla grande, perché il mondo è dell’uomo potente.
Alunno: -Di chi?
Dewey: -Del potente. Non conosci il potente? È dappertutto. Alla Casa Bianca, in corridoio, la Mullins, lei è il potente. E il potente buca l’ozono e sta bruciando l’Amazzonia, e ha rapito l’orca shamu e l’ha messa nell’acqua clorata. Esisteva una maniera di fregare il potente e si chiamava rock and roll. Ma indovinate? Oh no. Il potente ha corrotto anche quello con una cosina di nome MTV! Quindi non perdete tempo a cercare di fare qualcosa di fico o puro o grandioso, tanto il potente vi darà del perdente ciccione schifoso e vi mangerà l’anima, quindi fatevi un favore e rinunciate.
#3
Dewey: -Allora Tomika, che ti prende? Come non ce la fai a cantare?.
Tomika: -Io non mi sento bene, mi viene da vomitare, ci sono Alicia e Marta tanto.
Dewey: -No, loro non cantano come te. Ti voglio nel coro, Sei tesa? Sei nervosa? Sì? E perché? Di cosa avresti paura?
Tomika: -Beh, che ridano di me
Dewey: -Cosa? E perché dovrebbero ridere?
Tomika: -Sono cicciona, ecco perché.
Dewey: -Tomika. Tu hai una qualità che vorrebbe chiunque, tu hai talento tesoro. Canti con una voce incredibile e non lo dico tanto per dire. Conosci Aretha Franklin vero? Ok. È un donnone ma quando inizia a cantare subito tutti diventano pazzi e vogliono solo sballare con Aretha! E, lo sai chi altro ha problemi di peso?
Tomika: -Chi?
Dewey: -Io. Ma quando salgo sul palcoscenico mi scateno e il pubblico non vuole che me, perché sono sexy anche con un po’ di pancetta.
Tomika: -Perché non si mette a dieta?
Dewey: -Perché io adoro mangiare. È un reato grave? No senti, non è questo il punto. Il fatto è che sei una rock star adesso. Quello che devi fare è andare là fuori e impegnarti col cuore. Il pubblico se ne accorgerà te lo giuro.

5 commenti

Luciano ha detto...

Visto poco tempo in tv. Un film molto divertente, ma infarcito di luoghi comuni. Comunque lo rivedrei volentieri.

Roberto Junior Fusco ha detto...

Luoghi comuni e (di conseguenza?) una certa prevedibilità generale. Comunque simpatico. Jack Black come al solito è bravo.
P.S. Sarò matto ma nel momento in cui Black fa vedere al giovane chitarrista i filmati con Hendrix e Young (c'è anche un terzo chitarrista che adesso non riesco a visualizzare, forse Townshend) un piccolo brivido lungo la schiena mi ha preso.

Anonimo ha detto...

Ciao,
mi chiamo Stefano e vi scrivo dalla redazione di Showfarm, un portale dedicato all'intrattenimento e allo spettacolo. Ci piacerebbe avere un vostro contatto personale per farvi una proposta. Il mio indirizzo mail è ssorci@showfarm.com
a presto

Stefano

Luciano ha detto...

In effetti è sempre un film sul mitico Rock^^

Roberto Junior Fusco ha detto...

Showfarm, passo passo. Grazie.
Luciano, sul fottutissimo Rock!!!