Zombi 2 di Lucio Fulci
Nel 1979 con la realizzazione di Zombi 2, il cinema horror italiano subisce una drastica mutazione.
Lucio Fulci aveva diretto alcuni thriller piuttosto violenti (Una lucertola con la pelle di donna, Non si sevizia un paperino e Sette note in nero) che attirarono l’attenzione dei produttori Ugo Tucci e Fabrizio De Angelis i quali inizialmente avevano pensato per il film a Enzo G. Castellari che però rifiutò di girarlo perché non lo sentiva nelle proprie corde.
Lontano dalle atmosfere di Romero, Zombi 2 richiama per l’ambientazione più L’isola degli zombies, Ho camminato con uno zombie e perché no Il segreto di Mora Tau piuttosto che le pellicole del regista di Pittsburgh La notte dei morti viventi e Zombi. Il film si svolge infatti in gran parte nell’immaginaria isola caraibica di Matul dove un misterioso rito vudù responsabile, sembrerebbe, di trasformare le persone morte in zombies giungerà fino a New York grazie a una piccola nave.
Lucio Fulci aveva diretto alcuni thriller piuttosto violenti (Una lucertola con la pelle di donna, Non si sevizia un paperino e Sette note in nero) che attirarono l’attenzione dei produttori Ugo Tucci e Fabrizio De Angelis i quali inizialmente avevano pensato per il film a Enzo G. Castellari che però rifiutò di girarlo perché non lo sentiva nelle proprie corde.
Lontano dalle atmosfere di Romero, Zombi 2 richiama per l’ambientazione più L’isola degli zombies, Ho camminato con uno zombie e perché no Il segreto di Mora Tau piuttosto che le pellicole del regista di Pittsburgh La notte dei morti viventi e Zombi. Il film si svolge infatti in gran parte nell’immaginaria isola caraibica di Matul dove un misterioso rito vudù responsabile, sembrerebbe, di trasformare le persone morte in zombies giungerà fino a New York grazie a una piccola nave.
Protagonisti di questa avventura per adulti violenta ed onirica sono il giornalista Peter West (Ian McCulloch); Anne (Tisa Farrow), la figlia di un medico che si trova nell’isola; Susan (Auretta Gay) e Brian (Al Cliver al secolo Pierluigi Conti) una coppia di americani in vacanza da quelle parti; il dottor Menard (Richard Johnson) e sua moglie Paula (Olga Karlatos).
Lucio Fulci è stato uno dei pochi in grado di spiazzare lo spettatore con scene di inaudita violenza sempre anticipate però da segnali inquietanti. La scena più famosa del film, quella della scheggia che trafigge l’occhio della Karlatos, è esemplare per spiegare meglio quanto si cerca di dire. Menard (scettico sulle leggende vudù cercherà fino alla fine una spiegazione scientifica al fenomeno zombies) è appena tornato nel suo lazzaretto lasciando sua moglie in casa protetta solamente da un giardiniere tra lo spaventato e il rassegnato. Paula, forse per rilassarsi, fa una doccia. Ci accorgiamo da una soggettiva che qualcuno la sta spiando da fuori. Una mano si poggia sul vetro della finestra. Paula si accorge della presenza e si rifugia in una stanza. La mano dello zombie però spunta all’improvviso prima che la donna riesca a chiudere la porta. Il fascio di luce che l’apertura della porta genera si fa sempre più grande. Paula prova a barricarsi ma lo zombie riesce a sfondare la porta a prendere per i capelli la signora e a trafiggerle l’occhio con una scheggia di legno.
Prima qualche segnale poi l’orrore che si manifesta in tutta la sua violenza e senza sconti.
Anche l’altra scena passata alla storia per la sua ferocia del contagio di Susan è anticipata da un paio di segnali. La ragazza insieme a Brian, Peter e Anne stanno cercando di raggiungere la loro barca. Esausti (Peter è ferito ad una caviglia) riposano qualche minuto in un posto che scoprono essere un vecchio cimitero dove sono sepolti dei conquistadores.
Prima una lapide nascosta dalla vegetazione, poi una mano che sbuca dalla terra e afferra nuovamente una testa, infine la violenza mostrata senza giri di parole. Insomma, prima la tensione, la suspense, poi la violenza a sorpresa.
Lucio Fulci è stato uno dei pochi in grado di spiazzare lo spettatore con scene di inaudita violenza sempre anticipate però da segnali inquietanti. La scena più famosa del film, quella della scheggia che trafigge l’occhio della Karlatos, è esemplare per spiegare meglio quanto si cerca di dire. Menard (scettico sulle leggende vudù cercherà fino alla fine una spiegazione scientifica al fenomeno zombies) è appena tornato nel suo lazzaretto lasciando sua moglie in casa protetta solamente da un giardiniere tra lo spaventato e il rassegnato. Paula, forse per rilassarsi, fa una doccia. Ci accorgiamo da una soggettiva che qualcuno la sta spiando da fuori. Una mano si poggia sul vetro della finestra. Paula si accorge della presenza e si rifugia in una stanza. La mano dello zombie però spunta all’improvviso prima che la donna riesca a chiudere la porta. Il fascio di luce che l’apertura della porta genera si fa sempre più grande. Paula prova a barricarsi ma lo zombie riesce a sfondare la porta a prendere per i capelli la signora e a trafiggerle l’occhio con una scheggia di legno.
Prima qualche segnale poi l’orrore che si manifesta in tutta la sua violenza e senza sconti.
Anche l’altra scena passata alla storia per la sua ferocia del contagio di Susan è anticipata da un paio di segnali. La ragazza insieme a Brian, Peter e Anne stanno cercando di raggiungere la loro barca. Esausti (Peter è ferito ad una caviglia) riposano qualche minuto in un posto che scoprono essere un vecchio cimitero dove sono sepolti dei conquistadores.
Prima una lapide nascosta dalla vegetazione, poi una mano che sbuca dalla terra e afferra nuovamente una testa, infine la violenza mostrata senza giri di parole. Insomma, prima la tensione, la suspense, poi la violenza a sorpresa.
Rispetto agli zombies di Romero quelli di Fulci (sceneggiatura di Dardano Sacchetti firmata all’ultimo da sua moglie Elisa Briganti) sono molto diversi. I primi sono semplicemente pallidi, i secondi sono sporchi di terra, pieni di vermi, insomma più verosimili. Il responsabile del make-up, Giannetto De Rossi (aiutato dal giovane Rosario Prestopino), sembra che abbia dovuto insistere un po’ per convincere Fulci e produttori su questo nuovo look.
Per quanto riguarda un’altra scena cult della pellicola, quella della lotta subacquea tra lo zombie e lo squalo (che qualcuno ha visto come una metafora dello scontro tra due mostri del box office), pare che a dirigerla fosse stato proprio Giannetto De Rossi dopo il rifiuto di Lucio Fulci.
Dopo questo film, da considerare una specie di prova generale, Fulci dirigerà in breve tempo i suoi horror migliori vale a dire Paura nella città dei morti viventi (1980), E tu vivrai nel terrore! L’aldilà e Quella villa accanto al cimitero (entrambi del 1981).
Zombi 2 in Italia è ancora inedito in DVD. Vi stupisce la cosa?
Negli Stati Uniti esiste l'edizione DVD a disco singolo edito dalla Blue Underground (cliccate e troverete altri film italiani ancora inediti da noi in DVD!!! Adesso sapete come spendere i vostri soldi sudati), e quella a disco doppio pubblicata dalla Media Blasters.
In Francia il fim è uscito un doppio DVD grazie alla casa Neo Publishing (cliccate per accedere al loro catalogo di DVD).
2 commenti
Un serie di film stupendi. Purtroppo ricordo appena il film del post, perché visto una sola volta molto tempo fa. Dovrò decidermi a ripasasre il cinema di Fulci.
Di questo film non esiste ancora il DVD italiano. Cose dell'altro mondo...
Tempo fa ho comprato quello americano della casa Blue Underground.
Ecco, adesso aggiungo nel post le edizioni in DVD straniere.
I tre film horror che Fulci gira dopo Zombi 2 sono incredibili, folli. Recuperalo perché è stato veramente un grande.
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