28 settimane dopo di Juan Carlos Fresnadillo
Pellicola nichilista come non se ne vedevano da tempo, 28 settimane dopo, diretta da Juan Carlos Fresnadillo, si apre con una sequenza mozzafiato che mostra l’assedio degli zombie ad una casa in cui l’unico a sopravvivere è Don (Robert Carlyle) il quale riuscirà a mettersi in salvo abbandonando la moglie (Emily Beecham) ormai data per spacciata.
Don raggiunge Londra, dove i militari della Nato controllano un quartiere destinato ai sopravvissuti. In città si riunisce con i suoi due figli Andy (Mackintosh Muggleton) e Tammy (Imogen Poots) ai quali racconta, non senza difficoltà , quello che è capitato alla madre. Don è roso dai sensi di colpa. Avrebbe potuto salvarla se si fosse comportato eroicamente, ma Don non è un eroe, è un uomo che piange, che ha paura, che se c’è da correre corre, che pensa innanzitutto alla sua pellaccia per poi avere, come conseguenza di ciò, i rimorsi a vita.
L’uomo (comune?) rappresentato da Don, trovandosi di fronte a situazioni minacciose, inaspettate e più grandi di lui, mette a nudo la sua vera natura, fragile o bastarda che sia. Ma essendo un uomo comune, non è che una vittima sacrificabile, una pedina tra le tante, pronta a divenire un bersaglio da abbattere per i militari americani rappresentanti dell’ordine della politica. E si sa come va a finire quando interviene l’esercito vale a dire il potere politico: tutto invece di migliorare peggiora. Nei film (soprattutto horror e di fantascienza), come nella realtà . 28 settimane dopo in questo senso non può non far pensare all’occupazione americana in Iraq e ai film di George A. Romero sui morti viventi.
Anche i militari a loro volta sono solo pedine intercambiabili, questa volta al servizio, di un sistema violento e invisibile. Anche tra loro quindi, e per fortuna, esistono padri di famiglia, persone dotate di un minimo di sensibilità che disobbediscono al nuovo ordine di sparare non solo agli zombies ma a qualunque cosa si muova.
Quando le vittime sacrificabili, nella logica spietata dell’uomo politico, aumentano, e con esse il nichilismo della pellicola, ci rendiamo conto che non c’è da nessuna parte una via d’uscita. Che neanche l’alleanza tra civili e militari, quando capiscono di essere sulla stessa fottuta barca, può fare qualcosa contro la già stabilita fine di tutto.
Don raggiunge Londra, dove i militari della Nato controllano un quartiere destinato ai sopravvissuti. In città si riunisce con i suoi due figli Andy (Mackintosh Muggleton) e Tammy (Imogen Poots) ai quali racconta, non senza difficoltà , quello che è capitato alla madre. Don è roso dai sensi di colpa. Avrebbe potuto salvarla se si fosse comportato eroicamente, ma Don non è un eroe, è un uomo che piange, che ha paura, che se c’è da correre corre, che pensa innanzitutto alla sua pellaccia per poi avere, come conseguenza di ciò, i rimorsi a vita.
L’uomo (comune?) rappresentato da Don, trovandosi di fronte a situazioni minacciose, inaspettate e più grandi di lui, mette a nudo la sua vera natura, fragile o bastarda che sia. Ma essendo un uomo comune, non è che una vittima sacrificabile, una pedina tra le tante, pronta a divenire un bersaglio da abbattere per i militari americani rappresentanti dell’ordine della politica. E si sa come va a finire quando interviene l’esercito vale a dire il potere politico: tutto invece di migliorare peggiora. Nei film (soprattutto horror e di fantascienza), come nella realtà . 28 settimane dopo in questo senso non può non far pensare all’occupazione americana in Iraq e ai film di George A. Romero sui morti viventi.
Anche i militari a loro volta sono solo pedine intercambiabili, questa volta al servizio, di un sistema violento e invisibile. Anche tra loro quindi, e per fortuna, esistono padri di famiglia, persone dotate di un minimo di sensibilità che disobbediscono al nuovo ordine di sparare non solo agli zombies ma a qualunque cosa si muova.
Quando le vittime sacrificabili, nella logica spietata dell’uomo politico, aumentano, e con esse il nichilismo della pellicola, ci rendiamo conto che non c’è da nessuna parte una via d’uscita. Che neanche l’alleanza tra civili e militari, quando capiscono di essere sulla stessa fottuta barca, può fare qualcosa contro la già stabilita fine di tutto.
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Altri attori:
Scarlet – Rose Byrne
Doyle – Jeremy Renner
Flynn – Harold Perinneau
Alice – Catherine McCormack
Stone – Idris Elba
Sceneggiatura – Rowan Joffe, Juan Carlos Fresnadillo, Enrique López Lavigne, Jesús Olmo.
Fotografia – Enrique Chediak
Scenografie – Mark Tildesley
Costumi – Jane Petrie
Effetti speciali – Charlie Bluett, Richard Conway, Peter Haran, Curtis Iggolden, Charley Kingan, Stephen Onions, Nick Smith
Effetti visivi – George Barbour, Ian Cope, Paul Cousins, John Dietz, Nick Drew, Paddy Eason, Morgane Furio, Simon Leech, Matthias Lowry, Sean Mathiesen, Roma O’Connor, Rachael Pitt, Glen Pratt, Jonathan Privett, Harrison Rutherford, Griboshin V.C., Rahul Vishwakarma, Tim Walton, Sheila Wickens, Bruce Woloshyn
Montaggio – Chris Gill
Musiche – John Murphy
Scarlet – Rose Byrne
Doyle – Jeremy Renner
Flynn – Harold Perinneau
Alice – Catherine McCormack
Stone – Idris Elba
Sceneggiatura – Rowan Joffe, Juan Carlos Fresnadillo, Enrique López Lavigne, Jesús Olmo.
Fotografia – Enrique Chediak
Scenografie – Mark Tildesley
Costumi – Jane Petrie
Effetti speciali – Charlie Bluett, Richard Conway, Peter Haran, Curtis Iggolden, Charley Kingan, Stephen Onions, Nick Smith
Effetti visivi – George Barbour, Ian Cope, Paul Cousins, John Dietz, Nick Drew, Paddy Eason, Morgane Furio, Simon Leech, Matthias Lowry, Sean Mathiesen, Roma O’Connor, Rachael Pitt, Glen Pratt, Jonathan Privett, Harrison Rutherford, Griboshin V.C., Rahul Vishwakarma, Tim Walton, Sheila Wickens, Bruce Woloshyn
Montaggio – Chris Gill
Musiche – John Murphy
11 commenti
Sai che prima di entrare in sala non avrei scommesso un centesimo su questo film?
E invece mi ha folgorato, incollandomi alla poltroncina per tutta la sua durata!!!
La sequenza iniziale poi...avrei voluto saltare in piedi ed applaudire ^___*
Non ho potuto vederlo al cinema. Appassionato come sempre di horror mi sono informato sul film tramite internet e i soliti dieci-quindici siti e blog. Ricordo la foto in home page che hai messo su con Don che corre inseguito dagli zombies. Eri tu sì?
Si, si ero io ^___^
Allora non sono pazzo!
Scherzi a parte, ultimamente ho la testa un po' altrove.
Questo me lo sono perso, ma mi interesserebbe nolto vederlo.
Ottimo film.
La sequenza iniziale è davvero molto bella (infatti è girata da Danny Boyle) e in più ci sono un altro paio di sequenze interessanti. Per il resto il film non mi ha convinto del tutto, ma voglio rivederlo.
Alberto, più che buono!
Ale55adra, sulla sequenza iniziale girata da Danny Boyle ho letto anche io in giro, ma non ne ho trovato conferma sul valido imdb.com
Sul fatto che non ti abbia convinto del tutto mi dispiace. Comunque fai bene a volerlo rivedere.
Luciano, da recuperare. Dovrebbe piacerti.
gran bel film questo, anche meglio di 28 giorni dopo che comunque era niente male
Di 28 giorni dopo ricordo ben poco ad essere sincero. La scena con la goccia di sangue infetto nell'occhio però è da paura. E chi se la scorda quella...
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