Breaking News

Angel: la vita, il romanzo di François Ozon

Un’occasione sprecata Angel: la vita, il romanzo, l’ultimo film di François Ozon.

La vicenda di Angel Deverell, scrittrice inglese di successo dal passato umile, poteva essere l’avvio per una storia affascinante e invece tutto si risolve in un melo piuttosto banale. Ci duole dirlo ma questo Angel: la vita, il romanzo rappresenta il primo passo falso nella carriera di François Ozon. La protagonista è una sognatrice che realizza i propri desideri scrivendo un romanzo da giovanissima, Lady Erania, in cui fantastica e descrive un mondo che conosce solo per sentito dire o che ha visto da lontano. Il suo primo romanzo è proprio questo: un racconto di fantasia o meglio dove la sua fantasia diviene realtà, almeno sulla carta. E il destino ha voluto per lei che il romanzo ottenesse pubblicazione (Sam Neill interpreta Théo il suo editore, Charlotte Rampling sua moglie Hermione) e un inaspettato successo con il conseguente realizzarsi dei desideri della sua autrice. Angel Deverell (Romola Garai) continuerà ad inseguire i suoi sogni romanzo dopo romanzo mettendoci sempre molto di autobiografico ma mascherandoli sotto la facciata di storie di fantasia. L’aspetto che nella pellicola di François Ozon affascina è proprio il carattere complesso e infantile della protagonista. Tutto in lei è falso, o alla meglio, in bilico tra bugie e mezze verità; le espressioni del suo volto sono accentuate in maniera volontaria, cosciente; i suoi stessi romanzi descrivono bene la sua personalità essendo essi stessi per primi i portavoce della sua fantasia romantica e piena di sviolinate. Angel finge su tutto quasi da anticipare il binomio arte-vita di tante avanguardie artistiche che di lì a poco sarebbero nate, non vive ma recita, finge perché sognava e sogna una vita romanzata; perché forse si rende conto che la vita da favola che finalmente si è avverata non è così rose e fiori come se la immaginava. La menzogna per lei è quindi principalmente uno schermo protettivo. Recita sempre un personaggio che solo in parte è genuino, ma a furia di recitare la situazione gli sfugge di mano, inizia a mentire su tutto e tutti e sempre più spesso anche in occasioni non necessarie.
Una delle conseguenze più interessanti che il film accenna senza approfondire, preferendo la strada facile del melo, è che coscientemente o inconsapevolmente Angel Deverell finisce con l’attirare a sé personaggi altrettanto mentitori come nel caso del fratelli Esme (Michael Fassbender) e Nora (Lucy Russell): il primo è il pittore che finirà per sposare, la seconda è la sua segretaria personale. Esme che dipinge solo quadri monocromatici intuisce che in lei c’è un lato oscuro, un mistero, una zona d’ombra, una bugia nascosta. Nora è lesbica e innamorata di lei. Angel la assume per arrivare al fratello, che infatti sposa, Nora si fa assumere forse perché nella sua testa, c’è un piano studiato sin nei minimi dettagli da tempo. Queste però sono solo intuizioni perché, ripetiamolo, il film prende una strada decisamente meno dissestata. Da un migliore approfondimento della personalità di Angel potevano scaturire riflessioni sulla psiche (femminile ma non solo) non banali. Peccato che tutto si risolva in un drammone strappa lacrime prevedibile e scontato.

Sceneggiatura: François Ozon
Dialoghi: Martin Crimp
Dal romanzo di Elizabeth Taylor (omonima dell’attrice 1912-1975)

Musiche di Philippe Rombi
Fotografia: Denis Lenoir
Montaggio: Muriel Breton
Scenografie: Katia Wyszkop
Costumi: Pascaline Chavanne

Note: Olivier Martinez è stato considerato per interpretare il pittore Esme.

1 commento

Luciano ha detto...

Tutto somamto la tua non mi sembra una recensione tanto negativa. Anzi, forse, proprio perché la prima parte ti è piaciuta, la delusione per la seconda parte ha bruciato tutto il film. Ma anche per te questo film possiede delle potenzialità. Speriamo che Ozon in futuro, riproponendoci ancora un melodramma, riesca a fare un capolavoro.