The Box di Richard Kelly
Dopo Drag me to hell un'altra storia in cui il denaro funge da elemento scatenante di una tragedia annunciata. Una semplice scatola con un pulsante che se premuto farà vincere un milione di dollari al prezzo di far morire uno sconosciuto. La coppia a cui viene fatta l'offerta non naviga in acque cattivissime, diciamo che si trova in una via di mezzo tra il baratro e la sicurezza economica. I dubbi che li prendono non durano però molto: decidono per i soldi con tutto quello che ne consegue, pentimento e paranoia. Ma oramai quello che è fatto è fatto, tornare indietro non è possibile e quello che si ha davanti non promette niente di bene. La volontà di salvarsi, perché sinceramente pentiti per l'azione appena fatta, porta entrambi ad un'indagine privata per scoprire chi è lo strano personaggio sfigurato che va in giro ad offrire soldi in cambio di una vita umana. E sarà la doppia indagine a catapultarli al centro di una cospirazione enorme che vede coinvolti tutti i punti di potere che servono.
Il pentimento e la ricerca di una salvezza non vengono però svilippati con uguale passione, anche se sono la conseguenza l'uno dell'altra, privilegiando la paranoia (la ricerca di una via d'uscita perché di fuga si tratta) ai motivi che li hanno portati alla paranoia.
C'è un aria in The box che sa di Hitchcock/De Palma, di Kubrick e Lynch, di fantascienza anni '50 e '60. Da Matheson una storia scritta una quarantina di anni fa eppure ancora incredibilmente attuale che però nelle mani di Richard Kelly si trasforma in qualcosa d'altro che affascina ma al contempo disorienta per alcune uscite di strada non indovinate forse perché troppo presuntuosamente fuori dagli schemi.
Il pentimento e la ricerca di una salvezza non vengono però svilippati con uguale passione, anche se sono la conseguenza l'uno dell'altra, privilegiando la paranoia (la ricerca di una via d'uscita perché di fuga si tratta) ai motivi che li hanno portati alla paranoia.
C'è un aria in The box che sa di Hitchcock/De Palma, di Kubrick e Lynch, di fantascienza anni '50 e '60. Da Matheson una storia scritta una quarantina di anni fa eppure ancora incredibilmente attuale che però nelle mani di Richard Kelly si trasforma in qualcosa d'altro che affascina ma al contempo disorienta per alcune uscite di strada non indovinate forse perché troppo presuntuosamente fuori dagli schemi.
1 commento
Ciao Roberto complimenti per gli articoli! Grazie anche per la visita e la segnalazione. A presto
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