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Non ho sonno di Dario Argento


Non ho sonno rappresenta uno dei punti piĆ¹ bassi della lunga e gloriosa filmografia di Dario Argento. Tutto appare confuso, non ci si appassiona piĆ¹ di tanto. Funziona la fotografia, specialmente in alcune sequenze con gli effetti di Sergio Stivaletti & co. Quello che non funziona, impedendoci di partecipare emotivamente, ĆØ la storia, sono la maggior parte dei personaggi abbozzati alla meno peggio. Argento, e questo non ĆØ necessariamente un rimprovero, non ha saputo o potuto migliorare piĆ¹ di tanto un copione (suo di Franco Ferrini e Carlo Lucarelli), un'idea, un'idea buona, molto buona, forse poco lavorata sulla carta. Con la regia Argento fa del suo meglio per impedire il disastro, e le sequenze del treno e del teatro dimostrano questa volontĆ , ma a forza di rattoppi si finisce per vedere solo quelli, o tutto il resto, mai un tutt'uno uniforme che di fatto non c'ĆØ *. I salti dalla sedia qui sono assicurati dai colpi di sonno. Col cazzo che Non ho sonno **.

*: prefinale

**: gran finale!

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