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L'orribile segreto del dottor Hichcock di Riccardo Freda

L'orribile segreto del dottor Hichcock si inserisce nel filone nascente del gotico italiano con una storia originale e malata raccontata con un uso eccezionale delle luci e del sonoro, insomma un piccolo capolavoro del genere.

Bernard Hichcock (Robert Flemyng) è un chirurgo di chiara fama inventore di un anestetico e con il vizietto incontrollabile della necrofilia. Margharetra (Maria Teresa Vianello) è sua moglie. Ogni sera si fa addormentare dal marito, ma non perché sia malata, lo fa per amore suo, perché lui solo così si eccita. Ma un giorno qualcosa va storto e Margharetra ci rimette la vita. Il luminare è distrutto ma dopo dodici anni torna sul luogo del delitto con una nuova moglie. La casa in tutti questi anni è stata custodita dall'anziana governante Martha (Harriet Medin). Cynthia (Barbara Steele), la sua nuova moglie, inizia ad avvertire da subito una presenza nella casa, ma di chi si tratta? Esiste realmente una sorella matta di Martha che si aggira per la villa o è solo un suo racconto per nascondere qualche verità sconcertante? Magari conta anche il fatto che Cynthia esce da un ricovero in una casa di cura psichiatrica e cha la sua quindi sia più che altro suggestione. In realtà si tratta del classico raggiro nei confronti della povera e bella Cynthia. Due complotti in verità, quello sulla presenza nella villa fattole da Martha e quello sugli strani comportamenti del marito sempre più freddo con sua moglie e sempre pronto a tirare fuori l'ago anche se si accusa solo un mal di testa. Cospirazioni che quando le racconti in giro vengono prese con le pinze se non con un secco scetticismo anche se alla fine qualcuno che crede nell'assurda storia narrata c'è sempre, ecco infatti Kurt (Silvano Franquilli), un giovane medico nello staff del luminare pervertito. Sì perché Hitchcock alla vista di una giovane donna morta (ma anche dormiente perché quello che lo eccita probabilmente è l'immobilità) non ci vede più, anzi inizia a vedere tutto rosso e la sua faccia si trasforma.

Diretto dal vero padre dell'horror italiano Riccardo Freda (come Robert Hampton), L'orribile segreto del Dottor Hichcock è una delle pellicole che meglio è riuscita a creare ed amalgamare gli ingredienti del gotico italiano (il film è scritto da Ernesto Gastaldi) fatto di case sinistre, temporali, finestre che sbattono e tende che svolazzano, apparizioni, cripte, stanze nascoste, fantasmi che ritornano.

Non ci sono dei veri mostri, dei mostri orribili... se non nella natura umana. È l'eudcazione, la civiltà, cioè la paura, che ci impedisce di liberare la nostra vera natura. Credo che sia interssante fare film cole L'orribile segreto del dottor Hichcock dove l'eore è allo stesso tempo un grande chirurgo, un rispettabile professore universitario e un necrofilo. Il che non è così raro come si potrebbe credere (...). Fare film su tali mostruosità, non mostri marziani o animali giganteschi, ma mostri in qualche modo umani, mi sembra molto più interesssante delle vicende di Frankenstein.

Riccardo Freda*

Sempre Freda dirige l'anno dopo il seguito di questo film, Lo spettro con Elio Liotta al posto di Flemyng.

* Teo Mora, Storia del cinema dell'orrore vol 2, Fanucci, p. 193

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