Nel paese delle creature selvagge di Spike Jonze
Ancora una fantasia sfrenata, un altro mondo diverso e allo stesso simile da quello ufficiale.
Max รจ un ragazzino incompreso da tutti, ignorato dalla sorella e dalla madre, sbeffeggiato da ragazzini piรน grandi. In fin dei conti vorrebbe solo trovare qualche compagno di giochi, ma le persone che ha intorno, ai suoi occhi, non gli danno l’attenzione che desidera. Ecco allora che indossando un costume da gatto scappa di casa e inizia ad immaginare un viaggio che lo conduce su un’isola dove abitano delle strane pelose e gigantesche creature (realizzate dalla mitica factory del compianto Jim Henson e successivamente ritoccate al computer per migliorare le espressioni dei volti) dai comportamenti e dai pensieri decisamente umani, ambigui, rassicuranti o spaventosi. La fantasia di Max gli fa dare ad ogni creatura selvaggia un carattere che รจ un po’ suo e un po’ proveniente dalle persone dalle quali si sente incompreso. C’รจ la capra che nessuno ascolta e che diverrร bersaglio della sua cattiveria in una delle scene piรน belle del film, la rinocerontessa fissata con i complotti, prepotente e pronta a minacciarlo in vari modi, se ha la luna storta, ma soprattutto c’รจ Carol, vero e proprio alterego di Max, il personaggio che gli farร capire i propri torti, il proprio lato oscuro. Perchรฉ in quella fantasia Max non รจ piรน solo, non รจ piรน semplicemente Max, diventa un altro, diventa il re di quelle creature selvagge, promette loro di sconfiggere la tristezza, male di cui soffre Max, o almeno questo รจ quello che crede lui, quindi esce dal suo personaggio, si responsabilizza, si guarda dentro e scopre che il suo egocentrismo, la sua gelosia, il suo comportamento abituale in casa, ma piรน in generale con gli altri, non รจ poi cosรฌ coretto, che vedersi dall’esterno non รจ cosรฌ rassicurante e piacevole.
Max รจ un ragazzino fortunato. La sua fantasia basta per farcelo capire, il suo รจ un mondo popolato da pupazzi di peluches giganti, da avventure incredibili suggerite dalle letture giuste, da una educazione e da un ambiete borghese e rassicurante. Max รจ un piccolo ribelle viziato che usa la sua fantasia per comprendere gli insegnamenti e le prediche che, all’apparenza, da un orecchio gli entravano e dall’altro gli uscivano. Storia di formazione vista, รจ ovvio, attraverso gli occhi di un adulto, Nel paese delle creature selvagge (Where The Wild Things Are) รจ un film anomalo, fuori moda (sembra impossibile che un ragazzino di oggi a quell’etร giochi ancora come ai “vecchi tempi”, e la famigerta Play Station?), che dovrebbe essere visto dai ragazzini coetanei del protagonista. Spike Jonze ancora una volta osa parecchio e rischia di scottarsi, qui piรน che mai, in questa esplorazione della psiche infantile terribilmente onesta, anche nel rappresentare la noia che ogni tanto si presenta.
Sceneggiatura – Spike Jonze, Dave Eggers (da un fumetto di Maurice Sendak)
Personaggi e interpreti:
Max – Max Records
Sua madre – Catherine Keener
Il suo uomo – Mark Ruffalo
Claire, sorella di Max – Pepita Emmerichs
I suoi amici – Max Pfeifer, Madeleine Greaves, Joshua Jay, Ryann Corr
Doppiatori originali – James Gandolfini (Carol, in Italia Pierfrancesco Favino), Paul Dano (Alexander), Forest Whitaker (Ira), Catherine O’Hara (Judith), Chris Cooper (Douglas), Lauren Ambrose (KW), Michael Berry Jr. (Il toro)
Fotografia – Lance Acord
Scenografie – K.K. Barrett, Jeffrey Thorp
Costumi – Casey Storm
Montaggio – James Haygood, Eric Zumbrunnen
Musiche – Karen Orzolek, Carter Burwell
1 commento
uff non sono ancora riuscito a vederlo, ma si annuncia un film eccezionale
i love spike jonze
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