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Killer party di William Fruet

Pellicola dalla travagliata lavorazione, Killer Party fin dall'inizio sfida e si burla dello spettatore spiazzandolo con situazioni ingannevoli di vario genere. Si comincia in un cimitero dove si sta svolgendo un funerale, una delle parenti (Elizabeth Hanna) resta sola con la bara per maledire l'odiata defunta, ma la cassa si apre, due braccia ne escono e spingono la donna dentro. I becchini incaricati della cremazione non notano le urla (hanno le cuffie) provenienti dall'interno né i vistosi movimenti della bara che viene così bruciata. Quanto appena visto scopriamo essere la scena di un film che una coppia di ragazzi sta guardando in un drive-in. Lui vorrebbe amoreggiare lei invece vuole i pop corn. Esce per andare a comprarli ma nel negozio non trova nessuno, presagio che qualcosa di sinistro sta per accadere, prende una confezione gigante senza pagarla e torna in auto per scoprire che anche Stosh (Scott Coppala) è sparito. Mentre guarda il film (l'audio fuori campo ci fa capire che per i due becchini si è messa male) il ragazzo si ripresenta, trasformato in una specie di zombie, e minaccia la ragazza con un coltello. La giovane fugge e scopre che tutte le persone nel drive-in si sono trasformate in mostri. Scopriamo però che quanto visto fin'ora è il video del gruppo heavy metal glam dei White Sister, "You're no Fool". La ragazza alla fine della canzone se ne va con i suoi nuovi amici mostri felice e contenta. A guardare questo videoclip è Phoebe (Elaine Wilkes) una studentessa sempre culo e camicia con l'introversa Jennifer (Joanna Johnson, qui alla sua prima apparizione) e l'appassionata di trucchi ed effetti speciali Vivia (Sherry Willis-Burch). Durante la festa di un gruppo collegiale ambitissimo in una casa che si dice maledetta, tra effetti speciali organizzati per il divertimento degli invitati e una possessione diabolica vera (che colpirà la più debole delle tre facendole commettere veri omicidi, indovinate quale...), non mancheranno di certo azione e sorprese.


Interpretato da attori non famosi, ironico per questo oscillare tra situazioni/uccisioni fittizie e reali, splatter ma senza esagerazione e con una preferenza per le morti maschili, Killer Party è diretto da William Fruet, un veterano del genere che più ci piace. Merito della pellicola è da attribuire sicuramente alla sceneggiatura di Barney Cohen che ci regala anche un finale degno di un horror.


Fotografia - John Lindley
Scenografie - Enrico Campana
Costumi - Gina Kiellerman
Special makeup effects - Charles Porlier
Montaggio - Eric Albertson
Musiche - John Beal

Curiosità:

-Girato nel 1978 e interrotto per problemi di budget fu terminato nel 1984 e solo due anni dopo distribuito con numerosi tagli per le scene gore e splatter.
- Il gruppo dei White Sister, esistito realmente, si è sciolto nel 1987.

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