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Halloween the beginning di Rob Zombie

«Questo è un nuovo Halloween, è un nuovo inizio completamente avulso dalla serie. Se un personaggio ha un nuovo passato, ha anche un nuovo presente e dunque un nuovo futuro» (Rob Zombie).#1

Quello che John Carpenter, per le sue scelte drammaturgiche, aveva lasciato avvolto nel mistero emerge prepotentemente in questo rifacimento che analizza la genesi della follia di Michael Myers. Chiamata in causa è tutta la società, a partire dalla famiglia. Sua sorella adolescente Judith (Hanna Hall), occupata più che altro ad esplorare il mondo del sesso, Ronnie (William Forsythe) il suo papà sempre finito e pronto a stuzzicarlo, alcuni compagni di scuola prepotenti che lo tormentano. E Michael (Daeg Faerch) reagisce a modo suo, iniziando ad uccidere topi, gatti e cani. Ma dove c'è il male esiste anche la cura. Meno male che ci sono la madre amorevole (Sheri Moon Zombie), di professione spogliarellista, e l'innocente sorellina di qualche mese a dargli amore e conforto, a trattarlo come un essere umano. Senza di loro la vita del nostro sarebbe stata molto più squallida. Eppure questa fetta d'umanità non basta a fermare l'orologio che dentro gli era partito. Certi semi una volta piantati è difficile non farli germogliare. Incolpevole figlio di una società malata, Michael Myers è il male inarrestabile che ben conosciamo, capace di uccidere chiunque gli capiti sotto tiro, di far crollare i muri della ragione.
#2
Rob Zombie in fin dei conti non fa che adattare lo spirito, e il messaggio, del film di Carpenter, il nemico è tra di noi ed è americano, al suo stile eccessivo, visionario, grottesco, provocatorio, più politico di quanto non si direbbe. Un signor lavoro che dimostra ancora una volta il talento di un'artista vero, capace cioè di guardare da punti di vista sempre intriganti che provano a cogliere l'essenza delle cose.

Fotografia - Phil Parmet
Scenografie - Anthony Tremblay
Costumi - Mary E. McLeod
Trucco - Michael Deak, Yvonne Depatis-Kupka, Renee Ferruggia, Luis Garcia, Vickie Mynes, Douglas Noe, Brian Rae, Wayne Toth, Chris Zega, Silvina Knight
Montaggio - Glenn Garland
Musiche - John Carpenter, Tyler Bates

2 commenti

Anonimo ha detto...

A me questo non piacque. Nella prima parte bella regia, belle atmosfere, bella fotografia, ottime interpretazioni però semplicistica spiegazione della genesi di Michael Mayers secondo me. Nella seconda parte poi si affossa in una serie di sfiancanti inseguimenti riproposti all'infinito (laddove Carpenter riusciva a creare tensione con una tendina scostata, il primo piano di un aiuola e cose di questo genere), per andare a parare tra l'altro in un multiplo finale veramente assurdo secondo me.

Ale55andra

Testadicinema ha detto...

Robzombie mi piace tantissimo come regista, la casa dei mille corpi e l'altro mi sono piaciuti molto.
Questo ancora non l'ho visto