Drag me to Hell di Sam Raimi
Christine (Alison Lohman) non proroga la rata del mutuo di una vecchia zingara (Lorna Raver) che si vendica maledicendola. Un demone le darà la caccia e avrà tre giorni di tempo (come ne La notte del demonio) prima di finire direttamente all'inferno.
Clay (Justin Long), il suo fidanzato psicologo è scettico, crede che la sua sia solo paranoia, ma avrà tempo di ricredersi. La ragazza contatta un veggente, Rham Jas (Dileep Rao), il quale scopre il nome del demone che le dà la caccia (la Lamia), impotente la mette in contatto con una medium, Shaun San Dena (Adriana Barraza), che ha avuto già a che fare con quello spirito maligno. Ognuno fa il suo, ce la mette tutta per portare a termine il proprio compito, i buoni come i cattivi.
Clay (Justin Long), il suo fidanzato psicologo è scettico, crede che la sua sia solo paranoia, ma avrà tempo di ricredersi. La ragazza contatta un veggente, Rham Jas (Dileep Rao), il quale scopre il nome del demone che le dà la caccia (la Lamia), impotente la mette in contatto con una medium, Shaun San Dena (Adriana Barraza), che ha avuto già a che fare con quello spirito maligno. Ognuno fa il suo, ce la mette tutta per portare a termine il proprio compito, i buoni come i cattivi.
Sam Raimi dopo i blockbuster di Spiderman torna al suo vecchio amore, quell'horror misto a humor dei due Evil Dead e del sequel Army of Darkness. Ritornano i temi a lui cari delle case infestate, di antiche formule magiche in grado di scatenare l'impossibile, a questi aggiunge sedute spiritiche e tutto un repertorio di genere inserendolo in un contesto urbano in cui è il dio denaro, l'arrivismo moderno, a proiettare la protagonista nel peggiore degli incubi. Il mondo di Christine, così tipicamente americano, con il capo da accattivarsi, il collega da sorpassare (Reggie Lee), il fidanzato con la sua famiglia straricca (Chelcie Ross, Molly Cheek), si contrappone al sottobosco multietnico di coloro che con quella entità infernale hanno a che fare: la zingara che la maledice, il veggente e la medium che la aiutano. La fame di successo le costa parecchio, le sue certezze crollano, sempre più impaurita, confusa, contraddittoria, rifiuta le proprie responsabilità ma un attimo dopo si pente sinceramente per le sue colpe e la sua sete di denaro, eppure per salvarsi arriverà a fare cose impensabili, immorali per chiunque figuriamoci per una vegetariana come lei...
La sua situazione peggiorna di ora in ora, parlare con la vecchia strega risulterà presto umanamente impossibile, la maledizione che l'ha colpita le farà fare delle belle figure di merda in pubblico mandando in paranoia il capo (David Paymer) e nello sconcerto i genitori di Clay. Una soluzione si troverà . Per attuarla Christine dovrebbe trasformarsi in una bastarda senza cuore, cosa che non è mai stata in fin dei conti, dovrebbe rinnegare quel pentimento che l'ha fatta redimere. Il mea culpa non basta e Christine si trova ancora una volta a dover scegliere. Troverà una scappatoia, in grado forse di ingannare il demone, ma l'ironia del destino ci metterà lo zampino regalandoci un finale inaspettato e cupo degno di un autore come Sam Raimi.
#3
Girato con un budget non stratosferico dalla Ghost House (di proprietà dello stesso Sam Raimi), soprattutto se paragonato con quelli di Spiderman, Drag me to Hell utilizza effetti speciali vecchia maniera (supervisionati dai maghi Howard Berger e Gregory Nicotero) con protesi di lattice, pompette del sangue e via dicendo e ricorrendo solo dove serve, senza strafare, alla computer graphica.
Vista l'importanza nella trama del denaro, la pellicola potrebbe essere letta come un atto d'accusa alla società occidentale con particolare riferimento a quella statunitense.
Al di là di queste interpretazioni Drag me to Hell (che in DVD esce il 27 gennaio 2010*) è un discreto divertimento in grado di oscillare piuttosto bene tra paura e ironia. La mano del vecchio Raimi si vede ancora anche se in parte appare sbiadita, forse dall'età , forse da una certa prudenza, forse dal fatto che dopo Army of Darkness la sua carriera è cambiata modificando il suo stile.
Vista l'importanza nella trama del denaro, la pellicola potrebbe essere letta come un atto d'accusa alla società occidentale con particolare riferimento a quella statunitense.
Al di là di queste interpretazioni Drag me to Hell (che in DVD esce il 27 gennaio 2010*) è un discreto divertimento in grado di oscillare piuttosto bene tra paura e ironia. La mano del vecchio Raimi si vede ancora anche se in parte appare sbiadita, forse dall'età , forse da una certa prudenza, forse dal fatto che dopo Army of Darkness la sua carriera è cambiata modificando il suo stile.
*: fonte Mymovies.it
#4 cast tecnico/artistico
Sceneggiatura - Sam Raimi, Ivan Raimi
Fotografia - Peter Deming
Scenografie - Steve Saklad, James F. Truesdale
Costumi - Isis Mussenden
Montaggio - Bob Murawski
Musiche - Christopher Young
Fotografia - Peter Deming
Scenografie - Steve Saklad, James F. Truesdale
Costumi - Isis Mussenden
Montaggio - Bob Murawski
Musiche - Christopher Young
!!!EXTRA!!!
Curiosità :
-Come in tutte le pellicole di Raimi, compare anche qui la mitica Oldsmobile Delta 88 di Ash (è l'auto della zingara)
-Grande assente nel film è Bruce Campbell, protagonista o comparsa nei film di Sam Raimi, comunque sempre presente.
-Grande assente nel film è Bruce Campbell, protagonista o comparsa nei film di Sam Raimi, comunque sempre presente.
2 commenti
grande film! semplice ed efficace, continuamente divertente e da continui salti sulla sedia.. mitico XD!
*Asgaroth
Buon prodotto. Peccato per la CG davvero scarsa.
CST
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