Amityville Possession di Damiano Damiani
Amityville Possession รจ il prequel di Amityville Horror (1979) di Stuart Rosenberg.
Nel 1974 una famiglia si trasferisce in quella casa maledetta e giร dalla prima notte iniziano a verificarsi inquietanti eventi paranormali. Da una botola esce una presenza (ne vediamo la soggettiva) insofferente ai crocifissi, che provoca terremoti nella casa e sposta oggetti con lo scopo di terrorizzare i nuovi abitanti. L'entitร si impossessa del figlio maggiore Sonny facendogli fare cose indicibili. Solo il parroco del quartiere (James Olson) studiando il caso e improvvisando un esorcismo, visto che il Vescovo non lo autorizza, riuscirร a porre fine alla lugubre vicenda.
Sulla scia dei piรน recenti e importanti successi commerciali horror (L'Esorcista, La Casa e Poltergeist) lo sceneggiatore Tommy Lee Wallace (basandosi sul romanzo di Hans Holzer Murder in Amityville) e il regista Damiano Damiani confezionano una storia in bilico tra orrore mostrato e suggerito, tra orrori soprannaturali e paure piรน terrene. Sono soprattutto le lunghe soggettive dello spirito maligno che scrutano e seguono gli intrusi abitanti della villa (che richiamano alla mente quelle nel film di Sam Raimi, uscito l'anno prima) e le continue litigate tra di loro a creare una certa tensione. La famiglia protagonista si sgretola influenzata dallo spirito, litigano sempre di piรน, arrivano a picchiarsi e a minacciarsi con un fucile. Il capofamiglia (Burt Young) non cede di un passo ritenendo moglie (Rutanya Alda) e figli (Diane Franklin, Erika Katz, Brent Katz) influenzati dalla suggestione. Ma come abbiamo detto Sonny (Jack Magner) sarร posseduto dall'entitร diabolica e farร quello che in Amityville Horror viene raccontato per sommi capi.
Il prete che si interessa alla vicenda scopre, come in Poltergeist (uscito lo stesso anno), che la casa รจ maledetta perchรจ costruita sopra un cimitero. Fa scappare il ragazzo di galera e nella casa infestata affronta il demone (seduttore e ingannatore) che lo possiede sacrificandosi alla fine come ne L'Esorcista.
Il prete che si interessa alla vicenda scopre, come in Poltergeist (uscito lo stesso anno), che la casa รจ maledetta perchรจ costruita sopra un cimitero. Fa scappare il ragazzo di galera e nella casa infestata affronta il demone (seduttore e ingannatore) che lo possiede sacrificandosi alla fine come ne L'Esorcista.
Prodotto da Dino De Laurentiis dopo un periodo di intattivitร dovuto alla scomparsa del figlio, Amityville Possession (titolo americano Amityville II: the possession) tratta anche temi arditi come l'incesto allo scopo di rendere la storia ancora piรน cupa, malata e demoniaca. Buoni gli effetti di makeup curati da John Caglione Jr. (abbiamo parlato recentemente di lui a proposito di Basket Case) con la supervisione di Glen Robinson (Il Mago di Oz, Il Pianeta Proibito, Terremoto, Uragano, Meteor, Flash Gordon).
Insomma, un lavoro da recuperare nonostante le numerose influenze, diretto da un regista abituato fino ad allora a film impegnati politicamente.
Fotografia - Franco Di Giacomo
Scenografie - Pier Luigi Basile, Ray Recht
Costumi - William Kellard
Montaggio - Sam O'Steen
Musiche - Lalo Schifrin
5 commenti
E' incredibile che non abbia ancora trovato il tempo di vedere un film come questo.
Cerca di vederlo perchรฉ non รจ male.
Di recente, probabilmente in una commedia, non ricordo, si รจ parlato di una casa costruita su un cimitero, ma la buttavano sul ridere.
Questo film mi manca...
E' partito il Torneo degli Oscar!!!
Questo film รจ nelle nomination del primo questionario. Alla fine si arriverร ai premi (non tutti) “denoaltri” blogger. Se sei d’accordo,e se non vuoi votare gli altri Oscar, inserisco automaticamente il tuo voto per questo film in tutte le categorie nel tabellone. Fammi un fischio qui o nel blog del mio nick.
Questo รจ uno dei piรน bei film dell'orrore che abbia mai visto! Che suscita terrore piรน con il non visto/non detto che propinando scene esplicite. E' questa la sua vera arte!
Verissimo quanto dici. ร un orrore piรน suggerito che mostrato.
Posta un commento