Dogville di Lars von Trier
Come mettere a nudo una realtà mai conosciuta in prima persona (e che mai conoscerà ) ma solo per sentito dire? Come attaccare violentemente una società che si disprezza per la sua incontestabile violenza a tutto tondo? Non so perché ma mi viene in mente la legge biblica occhio per occhio dente per dente: la risposta ad una società provocatoria e violenta non può che essere improntata sullo stesso stile, utilizzando le stesse carte, le stesse armi.
Per mettere a nudo la peggiore società del mondo, quella più contraddittoria di tutte, quella che, tanto per essere banali, si reputa democratica e poi esercita la pena di morte o quella che esporta la democrazia con l'esercito, per metterla a nudo, si diceva, quel geniaccio di Lars von Trier fa la cosa più semplice: elimina quasi del tutto le scenografie facendo a meno, cosa essenziale, delle pareti. Senza pareti ogni sconcezza, bassezza, meschinità , doppio gioco, avviene sotto i nostri occhi, ma solo sotto i nostri, perché per i protagonisti quelle pareti e porte che noi non deviamo ci sono.
A questa provocazione Trier ne aggiunge un'altra, inaspettata (e lo fa con la sua tipica sadica ironia), che toglie nello spettatore ogni certezza nel prossimo, nella razza umana, e in particolare, chiaramente, nella società che ha messo a nudo, come se volesse dirci: attenzione che il lupo cattivo non è chi credi tu. In questa società non c'è niente da salvare.
Sceneggiatura - Lars von Trier
Fotografia - Anthony dod Mantle
Scenografie - Peter Grant
Arredamento - Simone Grau
Costumi - Manon Rasmussen
Montaggio - Molly Marlene Stensgaard
Nicole Kidman - Grace
James Caan - Big man
Lauren Bacall - Ma Ginger
Jean-Marc Barr - L'uomo con grande cappello
Ben Gazzara - Jack McKay
Philip Baker Hall - Tom Edison Senior
Stellan Skarsgaard - Chuck
Udo Kier
John Hurt - Narratore
Per mettere a nudo la peggiore società del mondo, quella più contraddittoria di tutte, quella che, tanto per essere banali, si reputa democratica e poi esercita la pena di morte o quella che esporta la democrazia con l'esercito, per metterla a nudo, si diceva, quel geniaccio di Lars von Trier fa la cosa più semplice: elimina quasi del tutto le scenografie facendo a meno, cosa essenziale, delle pareti. Senza pareti ogni sconcezza, bassezza, meschinità , doppio gioco, avviene sotto i nostri occhi, ma solo sotto i nostri, perché per i protagonisti quelle pareti e porte che noi non deviamo ci sono.
A questa provocazione Trier ne aggiunge un'altra, inaspettata (e lo fa con la sua tipica sadica ironia), che toglie nello spettatore ogni certezza nel prossimo, nella razza umana, e in particolare, chiaramente, nella società che ha messo a nudo, come se volesse dirci: attenzione che il lupo cattivo non è chi credi tu. In questa società non c'è niente da salvare.
Sceneggiatura - Lars von Trier
Fotografia - Anthony dod Mantle
Scenografie - Peter Grant
Arredamento - Simone Grau
Costumi - Manon Rasmussen
Montaggio - Molly Marlene Stensgaard
Nicole Kidman - Grace
James Caan - Big man
Lauren Bacall - Ma Ginger
Jean-Marc Barr - L'uomo con grande cappello
Ben Gazzara - Jack McKay
Philip Baker Hall - Tom Edison Senior
Stellan Skarsgaard - Chuck
Udo Kier
John Hurt - Narratore
3 commenti
Ciao e bentornato!
Il film mi piacque molto, e poi oltre all'evidente lettura sociale e politica ne offre anche una in chiave metaforico-religiosa (Grace = Gesù, suo padre = il dio vendicativo dell'antico testamento, ecc.)
Speriamo che LVT riesca a completare la trilogia al più presto...
Un grande film che mi impressionò molto. Ripeto ciò che scrissi all'epoca: in Dogville i concetti di Dentro e Fuori perdono di significato, mentre il fuori campo scompare perché non dobbiamo più immaginarci le forme e i colori di un fuori che è stato un dentro ma ricostruire gli oggetti stessi, dobbiamo immaginarci gli oggetti e i colori stessi.
Splendido.
Un caro saluto.
Christian, è un film dalle molteplici interpretazioni. La mia era proprio terra terra. Speriamo che Washington esca al più presto. Grazie.
Luciano, belle parole come sempre. Grazie per i commenti ragazzi.
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