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WALL-E di Andrew Stanton

Una mano che ne cerca un’altra. Un robot destinato a grandi cose: insegnare qualcosa all’uomo, ricordargli/ritrovargli la sua perduta umanità, risvegliarlo da un letargo più che centenario.
La sua solitudine cosciente (e il bisogno d’amore che, per errore?, ne deriva) si contrappone alla comunità dormiente, ricca quindi colpevole, e senza più sentimenti degli uomini.
L’ennesima grande lezione della Pixar nel non fermarci alle apparenze, nel ribaltare i clichè, nel riconsiderare il Nostro ruolo nell’universo.
WALL-E (così come EVE) è l’elemento non considerato, una mina vagante, l’imprevisto in grado di creare la vita, salvare l'uomo.
WALL-E è dio?

2 commenti

Weltall ha detto...

"WALL-E è dio?"
No, non può essere! E' troppo buono ^__*

Luciano ha detto...

Anche a te è piaciuto^^ Dio? Domanda interessante.