Non aprite quell’armadio di Bob Dahlin
A Chestnut Hills, una cittadina che più americana non te la immagini, si aggira un mostro (simile ad una creatura di Randall William Cook) che vive e uccide la gente dentro gli armadi. Cosa sia, da dove venga e soprattutto come fermarlo non lo sa nessuno, neanche, all’inizio, il vecchio professore Pennyworth (Henry Gibson). Muoiono una ragazza fan di Tom Sellek un cieco (John Carradine), una bambina, Roy (Paul Dooley): un uomo che compare più volte dietro la doccia della moglie Margo (Stella Stevens) come in Psycho. Sul posto arriva Richard Clark (Donald Grant), giornalista di San Francisco il quale entra subito in contatto con Pennyworth e con la giovane e bella dottoressa Diane Bennett (Denise DuBarry), una single con figlio (Paul Walker) sugli otto-dieci anni a carico (frequenta la Scuola Elementare Watson) che tutti, lei compresa, chiamano Professore in quanto genio delle tecnologie. Pennyworth è il buono che scopre come fermare il mostro che vive negli armadi sacrificando la sua vita. Il classico uomo di scienza che amava discutere di vita e di morte con il reverendo Finnegan non arrivando mai ad una visione concorde, e ci mancherebbe pure. A scavalcarlo prepotentemente l’onnipresente esercito comandato dal Generale Turnbull (Donald Moffat). A mettere i bastoni tra le ruote al nostro vero protagonista, il giornalista Richard Clark, ci pensa Scoop (Frank Ashmore) suo collega rampante e già vincitore del Pulitzer.
Niente mostro che si vede solo alla fine, qui tutto deve essere spiattellato all’istante e il mostro (dentro il costume Kevin Peter Hall) è inquadrato con chiarezza dopo soli venticinque minuti. La colonna sonora poi (di Barrie Guard) all’occorrenza viene suonata dagli attori con strumenti diversi, ottenendo effetti diversi. È un film cazzone. Non aprite quell’armadio (Monster in the closet), scritto e diretto da Bob Dahlin, è un filmetto scemo e di tutto rispetto, girato con due soldi con lo spirito di divertire ugualmente pur raccontando una storia che richiederebbe un certo budget. Eppure con questa faccia tosta, la Troma, anche in questa pellicola (che ha lanciato senza produrre, credo), minore se si pensa ai “capolavori” come The toxic avenger (1985), Surf nazis must die (1987), Sgt. Kabukiman N.Y.P.D. (1991) Tromeo e Juliet (1996), Killer Condom dello stesso anno, è riuscita a coinvolgere illustri personaggi dello star system come Forest J. Ackerman e Ringo Starr entrambi ringraziati in coda ai titoli finali.
Fotografia – Ronald W. McLeish
Montaggio – Mark Conte, Raja Gosnell, Stephanie Palewski, Jacque Elaine Toberen
Scenografie – Lynda Cohen
Arredamento – Patricia Hall
Effetti visivi – Tim Donahue, William Mesa
Niente mostro che si vede solo alla fine, qui tutto deve essere spiattellato all’istante e il mostro (dentro il costume Kevin Peter Hall) è inquadrato con chiarezza dopo soli venticinque minuti. La colonna sonora poi (di Barrie Guard) all’occorrenza viene suonata dagli attori con strumenti diversi, ottenendo effetti diversi. È un film cazzone. Non aprite quell’armadio (Monster in the closet), scritto e diretto da Bob Dahlin, è un filmetto scemo e di tutto rispetto, girato con due soldi con lo spirito di divertire ugualmente pur raccontando una storia che richiederebbe un certo budget. Eppure con questa faccia tosta, la Troma, anche in questa pellicola (che ha lanciato senza produrre, credo), minore se si pensa ai “capolavori” come The toxic avenger (1985), Surf nazis must die (1987), Sgt. Kabukiman N.Y.P.D. (1991) Tromeo e Juliet (1996), Killer Condom dello stesso anno, è riuscita a coinvolgere illustri personaggi dello star system come Forest J. Ackerman e Ringo Starr entrambi ringraziati in coda ai titoli finali.
Fotografia – Ronald W. McLeish
Montaggio – Mark Conte, Raja Gosnell, Stephanie Palewski, Jacque Elaine Toberen
Scenografie – Lynda Cohen
Arredamento – Patricia Hall
Effetti visivi – Tim Donahue, William Mesa
9 commenti
E' ciò che pensavo ieri vedendo "Il leone, la strega e l'armadio"...
Bye!
Ciao ! Accidenti che bei blog hai messo su, pure quello di letteratura.. complimenti complimenti! Io sono un po' sfasata, coi film...non ne vedo da un po' di tempo, mi interesso troppo poco di tutto... un periodo NO.
Ieri sera ho visto il primo delle Cronache di Narnia in tv... certo che a entrare negli armadi ne succedono... io però non ci entro mai, al più li apro e guardo perplessa quello che c'è :)
Un abbraccio forte!
Devo decidermi ad approfondire i film della Troma.
Tommaso, non l'ho ancora visto, né ho letto i libri Lewis Clive
Blue Rose, ciao! Che piacere risentirti! So del tuo periodo no e spero che passi presto. Gli armadi di Narnia mi sembrano di tutt'altro genere. Comunque li recupererò prima o poi.
Luciano, della Troma vediti Killer Condom, un filmetto tedesco divertente in cui i profilattici dentati sono stati disegnati niente di meno che da HR Giger, e The toxic avenger per entrare bene nelle atmosfere tipiche della casa di produzione.
Bene, ho preso nota e appena possibile proverò a cercarli.
e non dimentichiamoci che la bambina è Fergie dei Black Eyed Peas...;)
Luciano, vediti quei due e fammi sapere.
Filippo, aiuto! Di quale bambina parli?
di questa:
http://www.youtube.com/watch?v=ry0mnNVd3MM
Quella all'inizio, giusto!!!
Grandissimo! Ottima segnalazione.
La mia testa ultimamente è un po' altrove...
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