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Fuga dalla scuola media di Todd Solondz

Tra le traduzioni peggiori che i nostri distributori abbiano mai concepito deve assolutamente inserirsi Welcome to the Dollhouse da noi tradotto come Fuga dalla scuola media.
Il film di Todd Solondz non è per la nostalgia riguardo quel periodo e non è propriamente una commedia. Quello che racconta sono le continue voglie di rivalsa di Dawn (Heather Matarazzo, vista poi in L’avvocato del diavolo, Scream 3, Pretty Princess, Hostel 2) una ragazzina bruttina che tutti, dai compagni di scuola alla famiglia, sfottono, minacciano, ignorano. In un’età, quella che va dai dieci ai tredici-quattordici, in cui tutto ci sembra difficile (anche se a ben vedere questa difficoltà è oggettiva, reale e non una proiezione mentale) si cammina di continuo sul filo di un rasoio che deciderà buona parte del nostro futuro, tra una innocenza non ancora abbandonata e una padronanza nelle questioni di vita pratica ancora lontana. Tutti gli aspetti, o almeno molti, della vita adulta si affacciano, ora timidamente ora più chiaramente, per la prima volta in questi anni. È questa l’età in cui si fanno le prime esperienze e già il titolo, quello originale non quello italiano, spiega benissimo questi contrasti: Welcome to the Dollhouse è una provocazione perché è proprio questo il periodo in cui le femminucce smettono di giocarci. Dawn appartiene a quella categoria di persone che dovrà lottare più di altri per ottenere, o meglio, per credere di raggiungere, almeno qualche risposta alle molteplici domande che quell’età, come è giusto che sia, si fa. Età in cui quello che ti viene fatto da un compagno arrogante lo riproponi alla sorella più piccola, in cui capita sicuramente di innamorarsi di qualcuno più grande, l’età dei primi baci, delle prime mestruazioni, delle notti passate dai maschietti ad uccidersi di seghe. Dawn si trova solo in un ambiente particolarmente sbagliato, sordo, cieco, egoista se non ostile, non adatto a lei, e questo rende più difficile, più sofferto, il percorso che la porterà verso l’età adolescenziale. Fuga dalla scuola media, o meglio Welcome to the Dollhouse, ha tutte le caratteristiche di certo cinema indipendente made in USA di ultima generazione. Solondz, che sceneggia anche la pellicola, mostra, spesso divertendoci, le contraddizioni e le atrocità che questo periodo della vita porta con sé e che ognuno di noi o ha vissuto o da vittima o da carnefice: ecco allora che certe minacce possono risultare addirittura divertenti, i modi di dire venir presi alla lettera, quello che sembrava uno stronzo mostra il suo lato tenero, e lo sfigato che ha un solo amico autentico, l’unico più emarginato di lui, di fronte alla questione popolarità = sopravvivenza può anche ignorarlo per il resto dei tuoi giorni.
Poi dicono che la preadolescenza è un bel periodo.

Il film, secondo lungometraggio di Todd Solondz, ha vinto un premio al Festival di Berlino nel 1996, e il gran premio della giuria come film drammatico al Sundance Film Festival sempre nello stesso anno.

11 commenti

chimy ha detto...

Si può dire che questo film abbia creato una tendenza che poi si è diffusa nel cinema indipendente americano.
Titolo italiano da picchiare selvaggiamente i traduttori...

Roberto Junior Fusco ha detto...

Beh sì, effettivamente ha iniziato una strada. Titolo da denuncia lasciamo perdere.

Luciano ha detto...

Questo mi manca. Sembra un film interessante da recuperare subito. Grazie per averlo proposto^^

ISOLE-GRECHE.com ha detto...

Concordo sullo schifo del titolo tradotto... fosse solo questo il caso!

Anonimo ha detto...

Proprio l'altro giorno mi sono chiesto che fine ha fatto Todd Solondz.
Adoro questo film, e adoro "Palindromes" in cui viene ripresa in piccolissima parte la storia di Dawn e famiglia. L'hai visto?

Ciao,
Lore

Anonimo ha detto...

questo di solondz mi manca. ho visto happiness e palindromi, due buoni film. :)

Roberto Junior Fusco ha detto...

Luciano, grazie a te per la fiducia!
Amos Gitai, ce ne sono moltissimi altri di titoli vergognosi, hai voglia te!
t3nshi e Dottor Benway, questo è il primo film di Solondz che vedo.

Anonimo ha detto...

Io mi commuovo seriamente ogni volta che vedo un suo film. Questo l'ho rivisto proprio stasera, e c'è poco da fare-- Solondz è un autore stupendo.

Roberto Junior Fusco ha detto...

Lo devo ancora approfondire, e le potenzialità per farsi apprezzare da me le ha tutte.

Anonimo ha detto...

Di Solondz, ahimè, ho visto solo il disperato HAPPINESS! Questo è da recuperare e lo farò quanto prima!!

Arwen Lynch ha detto...

di Solondz ho visto solo happiness, che ho trovato interessante, cercherò di vedere anche questo film, a proposito del titolo, sono sicura che non centra nulla con la storia XD