Le orme di Luigi Bazzoni
Sui temi della pazzia e della doppia personalità esiste un titolo italiano poco conosciuto intitolato Le orme. Alice (Florinda Bolkan) è una traduttrice tormentata da un incubo ricorrente in cui un astronauta viene abbandonato sulla Luna, incubo ispirato per ammissione di Alice da un film di fantascienza chiamato "Orme sulla Luna". Numerosi avvenimenti le fanno capire che c’è un buco nella sua memoria di diversi giorni. Inizia ad indagare arrivando a scoprire cose inquietanti che la riguardano personalmente. Scopre che in un posto (Garma) dove è già stata senza ricordarlo la conoscono tutti con un altro nome (Nicole), e che un’organizzazione segreta (la stessa che nel suo incubo ha lasciato l’astronauta sulla Luna) la cerca, e l’ha già cercata, per eliminarla per non si sa bene quale ragione.
Cospirazione reale che porta alla follia o pazzia che ci fa vedere un complotto inesistente, è su questo labile confine che la pellicola di Luigi Bazzoni tenta di spaventare riuscendoci abbastanza bene. Tutto è volutamente poco chiaro, misterioso, occulto. A contribuire alla buona riuscita del film la fotografia di Vittorio Storaro e le musiche di un non ancora famoso Nicola Piovani. Nel piccolo ma decisivo e angosciante ruolo del capo del servizio segreto astronautico Blackmann c’è una delle facce più minacciose del cinema: Klaus Kinski; in quello di Henry, amico d’infanzia della protagonista, Peter McEnery. Sarà proprio la comparsa di Henry a svolgere un ruolo decisivo nello sviluppo della vicenda rendendo sempre più difficile distinguere ciò che è vero da ciò che è falso, e contribuendo quindi alla fine della stabilità psicologica di Alice/Nicole. Henry vuole aiutarla o è d’accordo con Blackmann? Quella telefonata che lui fa di nascosto è realmente accaduta oppure Alice l’ha immaginata? E con chi parlava Henry a telefono? Con Blackmann o con qualcun altro?
Cospirazione reale che porta alla follia o pazzia che ci fa vedere un complotto inesistente, è su questo labile confine che la pellicola di Luigi Bazzoni tenta di spaventare riuscendoci abbastanza bene. Tutto è volutamente poco chiaro, misterioso, occulto. A contribuire alla buona riuscita del film la fotografia di Vittorio Storaro e le musiche di un non ancora famoso Nicola Piovani. Nel piccolo ma decisivo e angosciante ruolo del capo del servizio segreto astronautico Blackmann c’è una delle facce più minacciose del cinema: Klaus Kinski; in quello di Henry, amico d’infanzia della protagonista, Peter McEnery. Sarà proprio la comparsa di Henry a svolgere un ruolo decisivo nello sviluppo della vicenda rendendo sempre più difficile distinguere ciò che è vero da ciò che è falso, e contribuendo quindi alla fine della stabilità psicologica di Alice/Nicole. Henry vuole aiutarla o è d’accordo con Blackmann? Quella telefonata che lui fa di nascosto è realmente accaduta oppure Alice l’ha immaginata? E con chi parlava Henry a telefono? Con Blackmann o con qualcun altro?
Il film si conclude con un'immagine seguita subito dopo da una didascalia. Immagine e scritta "dicono" due cose completamente diverse con il risultato di farci sentire spaesati. L'una contraddice l'altra o meglio la prima (l'immagine) risulta essere l'ultima tremenda allucinazione di Alice grazie alla spiegazione obiettiva e razionale della seconda (la didascalia). Dunque il delirio di Alice è coinciso per tutto questo tempo con il nostro; abbiamo creduto ciecamente al suo punto di vista, alle sue visioni, solo perché somiglianti ad un vero e proprio film in cui nella stessa inquadratura/immagine mentale c'era sia lei, la delirante, che gli altri, "i complottatori". La pellicola quindi non ha la presunzione di spiegare i perché della pazzia, la mostra semplicemente dal punto di vista di chi ne soffre.
Girato a Phaselis in Turchia nel 1974 e distribuito l’anno successivo, Le orme è tratto dal romanzo di Mario Fenelli (che è anche co-direttore della pellicola secondo imdb.com) "Las Huellas". Nel ruolo della piccola Paola c’è Nicoletta Elmi, la bambina preferita dai registi italiani horror degli anni ’70.
Girato a Phaselis in Turchia nel 1974 e distribuito l’anno successivo, Le orme è tratto dal romanzo di Mario Fenelli (che è anche co-direttore della pellicola secondo imdb.com) "Las Huellas". Nel ruolo della piccola Paola c’è Nicoletta Elmi, la bambina preferita dai registi italiani horror degli anni ’70.
Note: Il film inedito in DVD è uscito in edicola nella collana in VHS "Demoni e streghe (capolavori del cinema horror gotico italiano)".
1 commento
questo devo assolutamente procurarmelo...grazie per la segnalazione!;)
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