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Il labirinto del fauno di Guillermo del Toro

L'orrore del regime di Franco si contrappone alla fantasia di una bambina fatta di regni incantati e prove da superare. Il labirinto del fauno l'ultimo film di Guillermo del Toro (è in fase di post produzione Hellboy 2) dunque contiene un elemento reale e uno di immaginazione che si mischiano. Come accade nel film di Peter Del Monte Piccoli Fuochi (1985). Siamo in Spagna nel 1944. Ofelia (Ivana Baquero) è una ragazzina appassionata di favole che si trasferisce con la madre Carmen (Ariana Gil) in un casolare. Lì il suo patrigno, il capitano Vidal (un bravissimo Sergi Lopez) dell'esercito franchista, coordina dei soldati per stanare un gruppo di ribelli che si nasconde da tempo tra i boschi. Carmen è incinta è ha qualche problema con la gestazione. Vidal è un sadico che non rinuncia a uccidere anche degli innocenti. Ofelia che non ha simpatia per il patrigno (il suo papà è morto anni prima) si rifugia nel suo mondo di favole e conosce così un Fauno (Doug Jones), una creatura antropomorfa bruttarella ma gentile, che la sottopone a tre prove per diventare la principessa del mondo sotterraneo. Prove di coraggio, tra rospi enormi e creature pronte ad attaccarti se non rispetti le regole, prove dove Ofelia deve imparare a controllare le sue paure e le sue debolezze. Questi orrori scaturiti dalla fantasia si vanno a contrapporre a quelli che il sadico Vidal e quel che rappresenta applicano nella vita vera. Dice il regista: «Ai miei occhi il fascismo è innanzitutto una forma di perversione dell'innocenza, e quindi dell'infanzia. Rappresenta la morte dell'anima, in quanto spinge a scelte dolorose e lascia tracce indelebili su chi le vive. Così, il vero "mostro" del mio film è proprio il capitano Vidal, un mostro reale rispetto a quelli che Ofelia con la sua fantasia incontra nel labirinto» Insomma, Il labirinto del fauno è un film che non delude, ben equilibrato tra la parte fantasy e quella reale. Solo che qui non siamo nel mondo dei fumetti. Non c'è nessuna lacerazione che catapulta un mondo di fantasia in quello reale. Qui uno dei due mondi esiste, l'altro no. Non è Hellboy. E la realtà vera prenderà presto il sopravvento.

Note:
-Attori tutti di lingua spagnola tranne Doug Jones che impiegava cinque ore per indossare la tuta e il trucco da Fauno. Per guardare dove andava, una volta messo il costume, vedeva attraverso i buchi del naso della maschera.
-Ad interpretare il dottor Ferreiro che cura Carmen c'è Álex Angulo, l'indimenticabile prete anti Apocalisse di El dia de la bestia.
-Questo è il secondo film di Guillermo del Toro ambientato nel periodo intorno alla guerra civile spagnola. Nel 2001 infatti girò La spina del diavolo.
-Musiche di Javierre Navarrete, fotografia di Guillermo Navarro collaboratore abituale di Guillermo del Toro (ha lavorato anche con Robert Rodriguez) e responsabile delle luci di quella porcheria di Una notte al museo.
-A onor del vero bisogna dire che la guerra civile spagnola è iniziata nel 1936 per finire nel 1939.

8 commenti

chimy ha detto...

Questo devo proprio recuperarlo...
ne ho sentito parlare un gran bene...

Weltall ha detto...

La cosa che mi è particolarmante piaciuta è il fatto che il mondo fantastico nel quale si "rifugia" Ofelia non sia particolarmente accogliente ma comunque meglio della realtà.
E poi il Fauno...il Fauno è una creatura meravigliosamente ambigua!!! ^___^

Deneil ha detto...

questo non ricordo neanche perchè me lo son perso al cinema!comunque lo vedo a breve..vedo grandi potenzialità in del toro anche se spero non si riduca al classico regista un po' dark..non per antipatia verso questo genere ma perchè secondo me può fare di più di quello!comunque mi piace la concezione di fascsmo di del toro.

Roberto Junior Fusco ha detto...

Chimy, ne vale la pena di vederlo, fammi/fatemi poi sapere.
Weltall, hai ragione il mondo di Ofelia non è facile ma è sempre comunque meglio della realtà. Il fauno è una creatura spaventosa, accogliente, gentile, minacciosa, in una parola (la tua) ambigua.
Deneil, secondo me con questo film e con La spina del diavolo, del Toro ha dimostrato di non accontentarsi del semplice genere dark. Semmai usa le atmosfere dark per parlare di cose reali e tremende come il fascismo spagnolo.
Un saluto a tutti!

Luciano ha detto...

Conosco poco Del Toro. E' un regista che dovrò approfondire. (Mi ricordo appena di Mimic).

P.S. Ho visto il sito di Luttazzi: "Il mattino ha l'oro in bocca". Grande Luttazzi!

Roberto Junior Fusco ha detto...

Luciano, a me Hellboy mi è piaciuto, un fumettone ma bello. Anche lì recita, sempre trucatissimo, Doug Jones. Ma c'è un Ron Perlman veramente in parte.
Il labirinto del fauno chiaramente ha tutta un'altra intenzione.

Anonimo ha detto...

Profondissimo e decisamente "altro" rispetto a un semplice fantasy/horror.
Davvero splendide le scenografie e complimenti anche a Sergi López, straordinario cattivo.

Tre Oscar meritati.

Evita ha detto...

Ho amato questo film. Rivendica il diritto di ogni bambino ad essere tale... anche se la realtà prende il sopravvento e dimostra come i sogni possano al massimo fortificare, non cambiare la realtà.
Lieta di aver scoperto il tuo blog :)