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Battle Royale di Kinji Fukasaku

Tra le pellicole più interessanti degli ultimi anni c'è senza dubbio Battle Royale (2000). Il film ricorda Il signore delle mosche di Golding per come l'imbarbarimento contribuisce in parte sulla psiche dei giovani protagonisti. La storia per chi non lo sapesse si svolge in un futuro prossimo in cui gli studenti diventano troppo indisciplinati. Per fermare questa cosa sarà istituita la Battle Royale: uno scontro mortale ad armi impari tra gli studenti di una classe estratta a sorte fino a che non ne rimane soltanto uno. Girato da Kinji Fukasaku (classe 1930!) Battle Royale miscela sapientemente humor nero e satira con lo splatter più atroce. Le sue riflessioni satiriche sono rivolte al mondo della televisione con le numerose emittenti che si accalcano per riprendere l'arrivo del vincitore del gioco, con il video mostrato ai ragazzi che spiega le crudeli regole del gioco scherzandoci sopra. Di rimando si critica anche chi usa i mezzi di comunicazione per terrorizzare, o peggio per speculare sul terrore.






Un governo (ricordiamo che il film è ambientato nel futuro) che risponde alla violenza con la violenza crea un paradosso che lo porta automaticamente ad assumersi il ruolo di tiranno. È un po' quello che accadeva nel libro di Anthony Burgess e poi nel film che ne ha tratto Stanley Kubrick Arancia Meccanica (1971). Il protagonista Alex decide coscientemente una vita di violenza esattamente come i ragazzi di Battle Royale. La cura a cui viene sottoposto il primo è a base di farmaci e film violenti, la soluzione nel secondo caso è di farli ammazzare tra di loro. In entrambi i casi c'è un intervento del governo. Alex tornerà violento come e più di prima perché questo fa comodo al governo, gli studenti protagonisti del nostro film vengono scelti per continuare la politica di terrore che moltiplica il "punirne uno per educarne cento". Insomma, le morti truculente di cui il film è pieno non sono niente in confronto con il disegno che c'è dietro. La faccia truce di Takeshi Kitano è perfetta per il ruolo del sadico professore (che porta il suo nome). Efficace anche l'uso della Suite numero 3 di Bach, altra cosa che lo accomuna con la citata opera di Kubrick in cui Beethoven e Rossini accompagnavano le azioni di Alex e i suoi drughi. Battle Royale ha un solo gran difetto, che si ripete così spesso che è difficile non notarlo. Parliamo delle dichiarazioni d'amore fatte in punto di morte. Il film è ancora inedito in Italia, cosa che non stupisce ma che fa riflettere.

5 commenti

chimy ha detto...

Un film che voglio assolutamente recuperare...è da tempo che mi incuriosisce.

Deneil ha detto...

un mio amico mi ha fatto una testa come un melone quando ha saputo dell'esistenza del film..poi rimase un po' deluso dal risultato ma questa è la volta buone che lo recupero anch'io..sbaglio o ha dei seguiti?

Luciano ha detto...

FIlm che ho sempre voluto vedere ma non sono mai riuscito a trovare. So che anche in Giappone è stato vietato.

Ricambio gli auguri di Buone Feste

Roberto Junior Fusco ha detto...

Chimy, non è un capolavoro ma è pur sempre un buon film.
Deneil, ne ha uno, di seguito, che fa proprio schifo.
Se ne esiste un terzo non lo so, non credo comunque.
Mi sa invece che stanno girando il remake americano del primo.
Luciano, non mi sorprende che sia stato tagliato, il film è abbastanza violento.
Buone feste a tutti!

Anonimo ha detto...

Davvero un ottimo film, non lo ricordo perfettamente (lo vidi alcuni anni fa) ma mi colpì.
Bello l'accostamento con "Arancia meccanica", ma non scordiamoci che rappresenta anche un duro atto d'accusa alla società giapponese, così incentrata sull'ambizione, sul bisogno di primeggiare, da comportare una selezione durissima.
Il tasso di suicidi tra gli studenti è altissimo.