Carcerato di Alfonso Brescia
Il fruttarolo napoletano Francesco Improta (Mario Merola) viene accusato di un omicidio che non ha commesso e finisce in galera. Sua madre è anziana e non ce la fa più con le sue sole forze a portare avanti la famiglia visto che la moglie di Francesco se n'è andata dopo uno scandalo lasciandolo solo con la figlioletta Fiorella (Marta Zoffoli).
Il galera Francesco si fa presto accettare dagli altri detenuti (suo compagni di cella sono interpretati da Nino Vingelli e Alex Partexano), meno simpatico risulta alla guardia carceraria soprannominata Scarrafone (John Benedy). I guai veri arrivano per lui quando in galera finisce don Nicola (Biagio Pelligra), il vero responsabile dell'omicidio per cui è finito al gabbio, deciso ad ucciderlo per prendersi Lucia la sua bella moglie (Erika Blanc).
Riuscirà il nostro eroe, nella prova più importante della sua vita, ad uscire vittorioso dal mondo (straordinario per lui) del carcere, a rivedere per l'ultima volta la madre malata, a cantare in tempo l'Ave Maria per la prima comunione della figlia, a riappacificarsi con la moglie e soprattutto a far riconoscere la sua innocenza?
Nel suo viaggio il nostro eroe affronta prove, problemi, nemici, ma incontra anche persone fidate che lo aiuteranno ad affrontare al meglio il mondo nuovo ed ostile del carcere. Dovrà faticare (e cantare le sue sfortune) il nostro eroe lungo il viaggio, sbaglierà e sarà punito per questi errori, sprofonderà ancora più in basso, dovrà imparare a sue spese quant'è dura l'avventura della risalita e della crescita.
Anche un film come Carcerato, insomma, racconta una storia di formazione, l'entrata in un nuovo mondo che cambia per sempre sorte e mentalità del protagonista, non fa altro che ripetere un canovaccio senza età con uno sviluppo e dei personaggi ben precisi (individuati da Joseph Campbell prima e da Chris Vogler dopo) che esiste da quando esiste la narrativa, da quando cioè l'uomo narra le gesta di qualcuno da prendere come esempio nel bene o nel male affinché non si commettano gli stessi suoi errori.
Certo, alcune situazioni possono risultare noiose o peggio ridicole, vedi gli incontri e il rapporto tra Francesco e la madre (Regina Bianchi) eppure si deve riconoscere che quelle scene non stonano con il tipo di narrativa che il film ha adottato. Gli attori diretti da Alfonso Brescia poi sono tutti in parte, da Merola con la sua mimica e le sue espressioni che più teatrali non si può ad Aldo Giuffré nel ruolo Peppino Ascalone il nuovo uomo di Erika Blank che con la sua morte mette nei guai Improta, (mitica la frase che le rivolge - Tu sei peggio di una puttana, le puttane almeno ringraziano quando le paghi -), dal duo comico formato da Antonio Allocca e Lucio Montanaro che aiutano il protagonista quand'è in galera (loro sì che lì sono degli habitué) a far uscire la verità , fino al giovane esordiente Sergio Castellitto che interpreta Scapricciatiello, lo spione personale del boss Nicola Esposito.
2 commenti
Ciao Roberto! Innanzitutto grazie delle gradite visite e sempre complimenti per i post! Un saluto
Grazie caro, passare da te è sempre un piacere.
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