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Real Steel di Shawn Levy

Apologia del riscatto, dei vinti che si prendono una rivincita dalle botte della vita, elogio della famosa seconda possibilità che l'America regala a chiunque, sequela di quei buoni sentimenti che avvengono quando un padre si ritrova con un figlio che non ha mai conosciuto. Real Steel è tutto questo: un remake del primo Rocky con un pizzico di Over the top. Alla base di tutto, come fonte di ispirazione, c'è un racconto di Richard Matheson intitolato Acciaio apparso in Italia nel libro Duel e altri racconti (Fanucci).

Nella pellicola si parla di Charlie Kenton un ex pugile che tira a campare come meglio può da quando la box non si combatte più tra persone ma tra robot. E il meglio che può non lo porta mica tanto lontano anzi lo riempie di debiti che lo obbligano a rialzare ancora di più la posta in gioco per perdere nuovamente e costringerlo a fuggire dai creditori incazzati. Ed è qui che arriva lo sconosciuto figlio undicenne che vorrebbe scaricare (o meglio vendere) a dei ricchi parenti, invece se lo ritrova tra i piedi scoprendo però che è un asso dell'elettronica-robotica. Proprio grazie alla palla al piede del figlio riavrà il suo riscatto allenando e facendo combattere un robot da addestramento trovato in una discarica. Perché se è vero, a dar retta al cristianesimo, che gli ultimi saranno i primi solo una volta giunti nel regno dei cieli è anche vero che nel mondo easy di Hollywood (dove stelle e luci abbaglianti non mancano di certo) ci si più avvicinare a quello status anche in vita. Riscatto da una parte, difesa del territorio dall'altra perché il piccolo genietto, in un momento di megalomania, sfida l'imbattibile campione Zeus che -di conseguenza- non può rifiutare il combattimento.

Tutto questo tralasciando un aspetto del film fondamentale nel rivelare la sua natura innocua. Nel futuro immaginato in Real Steel non combattono persone né tantomeno animali ma robot e un robot che viene distrutto da un altro robot non è vera violenza, è una violenza innofensiva, senza sangue, per tutta la famiglia. L'opposto di quello che accadeva nel racconto di Matheson che vi invito a recuperare.


Leggete anche la recensione sul sito klub99.it

5 commenti

Luciano ha detto...

Sinceramente non avevo notato il film, forse perché mi sembrava poco interessante. Ma la tua recensione mi ha incuriosito molto.

Roberto Junior Fusco ha detto...

Un filmettino davvero senza pretese. Stanno già pensando al sequel. Si salvi chi può...

Babol ha detto...

Non mi è dispiaciuto, nonostante la trama un po' banalotta.
Ho letto che dal racconto di Matheson è stato tratto un episodio di Ai confini della realtà molto più cupo, triste e fedele al testo, che mi verrebbe voglia di recuperare.

Roberto Junior Fusco ha detto...

Sull'episodio ammetto di non sapere nulla. Mi informo e ti faccio sapere. Magari sul (mio nuovo) sito klub99.it

Stefano ha detto...

Quali sono i film più belli usciti in Italia 2011? 50 opere da ricordare: 45 film stranieri più 5 italiani, una scorpacciata cinematografica per concludere al meglio questa stagione cinematografica.