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Killer Crocodile di Fabrizio De Angelis

In qualche modo sulla scia dei vari cannibal movie, per il luogo selvaggio e spesso ostile in cui si svolgono, e legato allo stesso tempo al filone della fantascienza degli animali giganti, Killer Crocodile è un filmaccio italiano di horror-avventura, con personaggi tagliati con l’accetta, che saccheggia senza troppi complimenti il capolavoro di Steven Spielberg Lo squalo.
In un luogo imprecisato (si suppone nell’Africa meridionale) sei persone a bordo di una barca fanno ricerche sull’inquinamento delle acque. Sono Kevin (Richard Anthony Crenna), si capisce fin da subito che è il capo carismatico e quindi il protagonista della pellicola, Mark il fotografo (Julian Hampton), Bob (John Harper), un tipo che fa di tutto, Pamela (Sherrie Rose) che crede di essere in vacanza e Jennifer (Ann Douglas) che maneggia provette. Con loro c’è anche Concita, una ragazza del luogo. Durante il pernottamento notturno sulla terra ferma, Concita si allontana per raggiungere il suo cane che improvvisamente si è allontanato abbaiando e sparisce.
Il coccodrillo gigante responsabile della morte di Concita farà altri morti, persone innocenti e persone malvagie (come il giudice e l’inquinatore Foley) senza distinzioni o pregiudizi. A dargli la caccia ci penseranno Kevin e Mark (per vendetta) aiutati dal cacciatore di coccodrilli e avventuriero Joe (Ennio Girolami), un uomo abituato a confrontarsi più con i coccodrilli che con le persone. Capiranno che per sconfiggerlo bisogna usare l’astuzia. La vendetta li riporterà allo stato brado. Girato dal pratico Fabrizio De Angelis (regista dei sei dico sei Il ragazzo dal kimono d’oro i primi due dei quali interpretati da un giovanissimo Kim Rossi Stuart, produttore di alcuni dei capolavori di Lucio Fulci come Zombi 2, E tu vivrai nel terrore: l’aldilà, Quella villa accanto al cimitero) con lo pseudonimo di Larry Ludman, Killer Crocodile (1989) oltre che nell’ambientazione esotica ha il suo punto di forza negli effetti speciali di Giannetto De Rossi che nel film cura tutto dagli effetti splatter alla creazione del coccodrillo.
Il resto sa sfacciatamente di già visto. L’idea ecologica di una creatura gigante perché sottoposta a radiazioni è vecchia quanto il mondo, poi se durante le soggettive del coccodrillo ci sembra di ascoltare la musica de Lo squalo non preoccupiamoci non è colpa nostra, è solo Riz Ortolani che ci prende in giro.
Del film esiste anche un seguito uscito l’anno successivo e diretto proprio da Giannetto De Rossi.

Sceneggiatura - Fabrizio De Angelis e Dardano Sacchetti (altro nome noto agli amanti di Fulci)
Fotografia - Federico Del Zoppo
Montaggio - Vincenzo Tomassi

3 commenti

Luciano ha detto...

Questo mi manca, ma non so se lo vedrò. Che ne dici?

Roberto Junior Fusco ha detto...

Lascialo perdere...

Anonimo ha detto...

Sapevo che avrei trovato qulcosa di interessante per me. Evviva il trash!