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I tre volti della paura di Mario Bava

Come promesso, dopo Occhi senza volto di George Franju, ecco la presentazione del secondo film che la Sinister Film fa uscire in DVD l'8 aprile: I tre volti della paura (1963) di Mario Bava.

Tre episodi per tre piccoli capolavori del cinema, non solo dell'orrore.
Ne Il telefono Rosy (Michèle Mercier) riceve delle continue telefonate in cui viene minacciata di morte. Capisce che chi la chiama è Frank il suo ex uomo appena scappato di prigione. Chiede aiuto allora alla sua ex amica Mary (Lidia Alfonsi).
Nel secondo episodio, I Wurdalak, il conte Vladimiro d’Urfe (Mark Damon) in viaggio con il suo cavallo capita in una casa abitata da una famiglia che vive nel terrore della leggenda dei Wurdalak: dei vampiri che uccidono chi hanno amato di più in vita. La famiglia è in attesa del ritorno di Gorca (Boris Karloff), il capofamiglia, lontano oramai da cinque giorni. Vladimiro, all'inizio scettico, si innamora della giovane e bella figlia di Gorca, Sdenka (Susy Andersen), e cercherà di salvarla portandola via da quei luoghi maledetti.
L’ultimo episodio si chiama La goccia d’acqua, qui Helen Chester (Jacqueline Pierreux) commette l’errore di rubare ad una vecchia medium (Harriet Medin), morta d’infarto durante una seduta spiritica, l’anello che portava al dito.

Tre dimostrazioni dell’immenso talento di Mario Bava, come narratore di storie di paura, come umorista, come realizzatore di sorprendenti ed economici effetti speciali. Mario Bava, come abbiamo già avuto modo di dire qui, piuttosto che mostrare l’orrore preferiva suggerirlo, arrivare al terrore puro semplicemente suggestionando lo spettatore. Perché mostrare l’assassino o il mostro se basta far vedere la sua ombra o farci ascoltare un rumore per spaventarci? Bava era una persona dotata di una fantasia unica, di senso pratico, era propositivo e risolutivo. Nessun problema che nasceva sul set era irrisolvibile per lui. Era un ottimo conoscitore delle cineprese, degli obiettivi, delle luci e delle loro potenzialità. Per far lievitare un’attrice non aveva bisogno di fili invisibili o di altri rimedi di questo tipo: a lui bastava posizionare la cinepresa in un certo modo per ottenere questo effetto. Tanto per fare un altro esempio, per creare dei vulcani usava della polenta. Queste sue trovate geniali, per quello che costavano e per l’ottimo risultato che ottenevano sul grande schermo, per lui non erano niente di che. In questo I tre volti della paura, come molti già sanno, una di queste viene smascherata ironicamente. Bava, malgrado l’impegno che metteva in ogni pellicola, ha sempre preso il suo lavoro – di regista e di realizzatore di effetti speciali - alla leggera, non seriamente, come se non fosse un vero lavoro, e il suo non fosse del vero talento (forse proprio perché gli effetti speciali li realizzava con materiali di fortuna o comunque poveri). È anche per questo che ha sempre rifiutato le numerose occasioni di girare un film negli USA. Quando De Laurentis gli offrì di girare King Kong lui commentò: «Ma va, io so’ abituato con gli spaghi, quelli ci hanno l’elettronica, dopo tre giorni mi cacciano via»*. L’abilità di Mario Bava non si fermava ai semplici effetti speciali (predisposizione ereditata dal padre Eugenio, autore, si scopre negli extra del DVD, della maschera della medium morta): in ogni suo film sfruttava sempre al massimo ogni centimetro quadrato del teatro di posa per inventare scenografie (in questo caso insieme a Riccardo Domenici e Giorgio Giovannini) molto efficaci. Sapeva meravigliare lo spettatore, e ci riesce bene anche oggi, trarlo in inganno di continuo, prenderlo in giro bonariamente. Che è come dire che il cinema non è niente di così importante, che è solo un giocattolo.

* Dal libretto allegato al DVD.

Soggetti di Checov, Tolstoi, Maupassant
Sceneggiatura di Marcello Fondato, Ugo Guerra, Alberto Bevilacqua, Mario Bava
Fotografia di Ubaldo Terzano e Mario Bava
Musiche di Roberto Nicolosi
Montaggio di Mario Serandrei
Sonoro di Mario Messina e Fausto Ancillai

Anche questo DVD special edition presenta il film restaurato e interessanti extra:
-I trucchi del maestro. Ospite di uno studio televisivo, Mario Bava insieme a Carlo Rambaldi ci mostra qualche trucco usato nei suoi film.
-Scene inedite della versione americana
-Introduzione di Luigi Cozzi e Lamberto Bava
-Intervista a Cameron Mitchell (attore) /intervista a Mary Arden (attrice)
-Intervista a Carlo Rustichelli
-Colonna sonora
-Trailer vari/gallerie fotografiche

Note/curiosità:
Sono ispirati a I tre volti della paura:
La notte dei diavoli (1972) di Giorgio Ferroni; Father, Santa Klaus as died (inedito in Italia 1992, titolo originale Papa, umer ded moroz) di Yevgeny Yufit
Citato in:
L’inquilino del terzo piano (1976, Le locataire) di Roman Polanski; Shock (1977) di Mario Bava; Pulp Fiction (1994) di Quentin Tarantino

5 commenti

Luciano ha detto...

Ah, ecco. Ho letto per primo il post su Franju e non avevo visto il link. Quindi si ordinano on-line. Anche questo mi manca e un film di Bava deve essere visto.

Roberto Junior Fusco ha detto...

Li puoi ordinare anche dal tuo negozio di fiducia.

chimy ha detto...

Film notevolissimo, sono sempre in difficoltà sul pensare a quale sia il migliore dei 3 episodi perchè sono tutti davvero riusciti... certo che nel secondo c'è Karloff.. forse la scelta va lì ^^

Un saluto

Roberto Junior Fusco ha detto...

Chimy, il mio preferito è il terzo. Da bambino mi spaventò tantissimo!

anto.mega ha detto...

Complimenti, che bel blog. Ottima recensione...
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