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Quando la paura si impegna

L'horror e la fantascienza e le pellicole dove c'รจ tensione in generale non sono sempre spettacoli di puro intrattenimento. Spesso possono essere delle feroci metafore del mondo in cui viviamo. Giร  nel 1956 Don Siegal con L'invasione degli ultracorpi aveva dato prova di questo potenziale narrando una storia in cui le paranoie della guerra fredda venivano metaforizzate. L'idea di un'invasione aliena che sostituisce le persone che si addormentano con delle copie prive di personalitร , non poteva che essere una metafora della paura americana che il nemico sovietico fosse giร  lรฌ camuffato. L'horror dal canto suo ha provato a trasmettere questi tipi di disagi in pellicole famosissime come The Fog (1980) di John Carpeter. La storia di The Fog parla di una cittadina che festeggia il proprio centenario รจ che viene "attaccata" da una nebbia luminosa contenente degli zombie che uccidono alcuni cittadini. Nel corso del film si scopre che la cittร  รจ stata fondata uccidendo e derubando dei lebbrosi che a distanza di cento anni tornano per reclamare vendetta. รˆ chiaro che il film vuole essere una metafora degli indiani d'America. Basti pensare che gli Stati Uniti erano ancora freschi di festeggiamenti per il duecentenario della dichiarazione d’indipendenza (1776-1976). Qualche anno dopo anche Wes Craven prova a cimentarsi con paure piรน terrene con il cult Nightmare: dal profondo della notte (1984). Qui un pedofilo ucciso dai genitori delle sue vittime torna come spirito per completare quello che aveva iniziato. I bambini che non ha avuto il tempo di uccidere quand’era vivo sono adesso grandicelli e non sanno niente di quanto accadde anni prima. Hanno tutti un incubo ricorrente e comune: un uomo sfigurato e con degli artigli al posto delle dita che li vuole uccidere e se ci riesce si muore per davvero. Wes Craven con questo suo film riprende la lezione degli ultracorpi e la modernizza. Se prima bastava addormentarsi per essere sostituiti da una copia senza sentimenti, adesso basta addormentarsi e avere l’incubo giusto per rimetterci la pelle. L’idea di essere attaccati nel momento in cui dormiamo esprime la consapevolezza della nostra vulnerabilitร  in certe situazioni. Quando dormiamo siamo o non siamo indifesi? Sempre John Carpenter in Essi vivono (1988) ci dice che si puรฒ dormire quanto e quando si vuole perchรฉ gli alieni sono giร  lรฌ da molto tempo e ci hanno addormentato in qualche altro modo, per vederli occorre mettersi un paio di occhiali e scoprire che hanno occupato tutti i posti strategici della societร . Non solo sono perfettamente camuffati ma anche perfettamente integrati. In Bersagli (1969) di Peter Bogdanovich, interpretato da Boris Karloff, un ragazzo di buona famiglia decide un giorno di giocare al tiro a bersaglio umano. Lo fa prima da sopra un gigantesco container sparando agli automobilisti, poi si reca in una sala cinematografica e inizia a farlo sul pubblico di una prima di un film dell'orrore. Se un ragazzo di buona famiglia si mette in testa di uccidere chi vuole allora รจ l’anarchia! Anche il protagonista di Arancia Meccanica (1971) รจ di buona famiglia e di buona cultura eppure nonostante anche le attenzioni dei genitori sceglie una vita all’insegna della violenza. In quanti film dell'orrore il vero mostro รจ in realtร  l'uomo e non la creatura che spesso chiede solo di essere lasciata in pace? Frankenstein (1931) di James Whale si mostra simpatizzante per la creatura piรน che per lo scienziato. Anche Il mostro della laguna nera (1954) รจ un perseguitato solo perchรฉ si trova lรฌ da prima ed รจ piรน antico. Lo stesso vale per i protagonisti di Freaks (1932) diretto da Tod Browning: anch'essi sono le vittime dell'intolleranza e della cattiveria di Cleopatra ed Ercole, e per questo la pagheranno carissima. Il film รจ uno splendido invito a tollerare gli altri ed รจ anche una riflessione su noi stessi che non puรฒ che finire con un mea culpa. Pensiamo adesso un attimo al significato moderno della parola vampiro inteso come persona o istituzione che attira a sรฉ, risucchia, deruba. Quando nacque il cinema questo significato metaforico andรฒ ad indicare una donna che usa il suo fascino per attirare e rovinare gli uomini: la cosรฌ detta vamp. Ancora, ne Il gabinetto del dottor Caligari di Robert Wiene, film del 1919, si affrontano, tra le tante, due paure tipicamente moderne e correlate: la prima riguarda la paura che degli estranei possano invadere il nostro mondo sicuro (il dottor Caligari e il sonnambulo Cesare sono attori itineranti che arrivano da fuori); la seconda paura รจ che l’emarginato sociale possa insorgere contro il sistema costituito (Caligari, che in realtร  non รจ un attore, si vendica del segretario comunale che lo disprezzรฒ). Sugli emarginati sociali ha fondato tutta la sua poetica Tim Burton. Prendete Duel (1971) di Steven Spielberg (tratto da Richard Matheson) e vedete il camionista come il proletario, allora รจ chiaro che l’automobilista occuperร  il ruolo del borghese. Abbiamo accennato al Frankeinstein di James Whale, lo scienziato che pur di emulare dio dimentica le sue responsabilitร  di cittadino e di essere umano. C’รจ anche un altro tipo di scienziato che รจ quello inconsapevole di essere servo di qualche autoritร  politica come Rotwang in Metropolis (1927) di Fritz Lang. Peggio accade in Hallucination (1963) di Joseph Losey dove burocrazia e scienza stringono un patto distruttivo. Per finire gli zombie di La notte dei morti viventi (1968) non sono tornati in vita grazie al voodoo, come nei film Ho camminato con uno zombie (1943) e Il serpente e l’arcobaleno (1988), quanto piuttosto a causa di un misterioso incidente. Insomma, l'horror e la fantascienza quando sono di qualitร  fanno anche riflettere oltre che far saltare dalla poltrona.

5 commenti

Luciano ha detto...

Sono pienamente d'accordo. Un film di qualitร  lo รจ a prescindere a quale genere appartenga. Non vi sono generi minori perchรฉ l'arte si esprime in ogni dove e con qualsiasi mezzo. Anzi, spesso l'horror, come hai detto, rappresenta l'incarnazione del male, molto piรน camuffato e beffardo, che scivola silenzioso negli anfratti delle belle e buone cose della nostra societร  basata sulle apparenze. Ottimo post. I miei complimenti!

Anonimo ha detto...

I tuoi esempi sono solo alcuni dei numerosi esempi possibili. In realtร  nel cinema horror e thrilling l'attualitร  รจ quasi sempre un punto di partenza. Skal ha scritto un libro su come le paure di una societร  possano trasformarsi in prodotti della settima arte. :)

Bel post! :)

Roberto Junior Fusco ha detto...

Luciano, grazie di cuore. L'horror come specchio della realtร : per me e per altri รจ scontato, ne sentivo comunque la necessitร  di parlarne, seppure sommariamente.
Lilith, ovviamente sono solo esempi. Il saggio che citi tu di David Skal si chiama The Monster Show e non l'ho letto. A questo aggiungerei I figli del dottor Caligari di Siegbert Salomon Prawer (Editori Riuniti) un saggio davvero molto bello e purtroppo fuori commercio da anni. Grazie anche a te.

M.S. ha detto...

non si puรฒ misurare aprioristicamente una pellicola in base al genere a cui appartiene. l'horror ha partorito eccellenti prodotti, cosรฌ come il thriller.
vale la sceneggiatura, tutto qui.

Roberto Junior Fusco ha detto...

Mario, sono assolutamente d'accordo con te. Quello che spesso manca รจ proprio una buona sceneggiatura.