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Buio omega di Joe D'Amato

Buio omega (1979) è una raccapricciante storia di necrofilia con forti tinte erotiche. Il regista del film è Joe D'Amato, uno fra i tanti nomi d'arte di Aristide Massaccesi, artigiano del cinema morto nel 1999. La trama parte quasi a voler rileggere il racconto di Lovecraft Herbert West il rianimatore, ben presto prende un'altra strada e affonda nella follia del protagonista necrofilo spalleggiato da una governante sadica e gelosa. Tutto ha inizio quando Anna (Cinzia Monreale) la giovane moglie di Francesco muore e lui decide di recuperare il cadavere per conservarlo al suo fianco, nella sua villa solitaria e gigantesca. Qualcuno però nota i suoi strani movimenti sin dal funerale di Anna e decide di vederci chiaro, mentre la situazione per Francesco e per la governante (Franca Stoppi) precipita in un susseguirsi sempre maggiore di morte e violenza. Se L'orribile segreto del dottor Hichcock di Riccardo Freda ci raccontava le attività del necrofilo più accennandole che mostrandole (siamo nel 1962), Buio omega mostra senza problemi sbudellamenti, nudità, eccitazione per il sangue, compiacimento per la violenza.
Francesco (Kieran Kanter) è un pazzo che si improvvisa profanatore di tombe pur di riavere l'amata Anna con sé, che fa di tutto pur di esaudire la sua voglia di sangue, che non ha problemi ad ammazzare chi capita se questi gli intralcia i piani. Il sangue è per lui anche eccitamento sessuale, come il fare l'amore con una ragazza avendo Anna nascosta sotto le coperte del letto vicino. Queste perversioni, questo estremizzare il sesso, porteranno Massaccesi qualche anno dopo ad intraprendere una fortunata carriera nel mondo del porno. A vederlo oggi il film non perde il suo fascino malsano, quel suo tocco originale colorato di rosso nonostante la moda splatter-finto snuff dell'epoca e regala un sano divertimento ad un pubblico di "malati". Molte le citazioni, una per tutte quelle a Psycho di Alfred Hitchcock per la passione che accomuna Francesco e Norman Bates per gli uccelli imbalsamati, e per la scena in cui la domestica ha un vestito (è complice anche il coltello che ha in mano) simile a quello della defunta signora Bates. Con Buio omega Aristide Massaccesi si avvale della musiche dei Goblin, del makeup di Cesare Biseo, delle scenografie di Donatella Donati.

5 commenti

FiliÞþØ ha detto...

Lo vedrò prossimamente e ti farò sapere cosa ne penso, finora so solo che è considerato il migliore film di Joe D'amato...
Ora si dedica a filmetti di altro genere, che ogni adolescente (e non solo) conosce bene...;)

Deneil ha detto...

film che devo ancora recuperare ma che mi ispira assai..questo e fantasmi di don coscarelli son 2film che devo recuperare da mesi!

Anonimo ha detto...

ti ho linkato sul mio blog.

joe d'amato devo riscoprirlo, quel poco poco che ho visto non mi ha entusiasmato...

un saluto

Anonimo ha detto...

@ Filippo: purtroppo da qualche anno a questa parte non si può più dedicare a nulla, poiché è morto.

Comunque D'Amato non ha mai convinto troppo neppure me (vedasi commento di Claudio)

Anonimo ha detto...

Beh sì è effettivamente morto nel 1999, come scrivo anche nel post.
Massaccesi è stato anche produttore del primo film di Michele Soavi Deliria.
Anche coraggioso scopritore di talenti quindi, perché Soavi aveva sì collaborato con Argento e Bava in varie produzioni come aiuto e assistente ma non aveva ancora esordito in un lungometraggio di fiction (la sua unica esperienza come regista prima di Deliria è un documentario su Dario Argento).
Un saluto a tutti e grazie per le visite.